Çeviri eksik - Sadece ilk parağrafı Osmanlı'yla ilgilidir.
Da Corfù, di sier Thomà Zen, di 8. Dove sequite gran rumor un zorno, per alcuni compagni di stendardo dil capetanio zeneral Grimani con quelli di la terra; adeo si levono do parte, et il baylo, sier Antonio Moro, mandò suo fìol, sier Zuanne, per sedar; al qual li fo dato di uno vereton in uno brazo. E alcuni di quelli da Corfù cridava: Turco! Turco!
Tamen el Zem adatò; licet par non sia obedientia per li erori sequidi. Et che il zeneral consegnò li libri a ditto sier Tomà Zen, volendo vegnir via con . . . galie; qual lo persuase non venisse, dicendo tornasse a Corfù, perchè era a Casopo. Et disse: Si vegnireti, la Signoria vi farà apichar. Al qual presentò letere di la Signoria, come fu zonto, che era andato a’ zardini con li patroni e soracomiti. Et lezando quelle, stete molto suspeso; poi se voltò versso li patroni di le galie grosse, dicendo: Io ve comando, da parte di la Signoria, che de presente debiè consignar le vostre galie, excepto il Polani e Prioli e il capetanio dil trafego; e vuj tutti con uno gripo, insieme dogiè andar a Veniexia, a presentarve a le prexon.