İstanbul'daki Venedikli tüccarların Dubrovnik'e göndermek istedikleri yardıma engel olunması hakkında..
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Da Syo, di Zuam di Tabia, consolo nostro, di 8 et 19 avosto, vidi una letera scrita a sier Piero Dolfim, fo di sier Zorzi.
Come havia eri da Pera de 27 dil passato, che nostri merchadanti venitiani, trovandosse con grande pensamento in Constantinopoli, haveano pensato trazer parte de lhor beni, et fate de arquante some una charavana, e havevala messa in camin, per la via di terra, a la volta de Ragusi, pensando anche lhoro per quella via levarssi; e quando fono per cavalchar, sentito questo lo bassà, rimaso luogo tenente dil signor in Constantinopoli, li ha retenuti, e mandati corieri ad far ritornar tutte dite some. E questo è sta fato senza comandamento dil signor. Poi a dì 15 di l’ instante scrive, ha per letere di Pera, di 6, chome era zonto uno olacho, a dì 3, al bassà, mandato per el signor turco con comandamento, che ’l debia retenir Andrea Griti, cussi nominando, con tutti i altri merchadanti venitiani s’ atrovano de lì. e far scriver tuti lhoro beni e meterli in cauto. La qual cossa statim ditto bassà ha messo ad execution, e fato scriver quel dì medemo tutti lhoro beni; poi, a dì 5 avosto, li mandoe a Castelnovo de la bocha de Mar Mazor, posti in una torre. La causa di tar ato a Syo, ni im Pera, non se intende, et esser nova. L’ armada a dì quindeze del passato, zoè di luio, era sora Cao Malio, zoè la turchescha.