Kaynak Türü
ANLATI
Cilt No /Belge No
03/0011
Kayıt Konusu
Kayıt Tarihi
Haber Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Marco Saracho
Haber Kaynağının Niteliği
Din Adamı
Haberin Çıkış Yeri
Haberi Alanın Adı
Marco Trevisan
Haberi Alanın Niteliği
Kaptan
Haberin Geliş Biçimi
Anlatı
Haberin Ulaştığı Yer
İstria
Kayıt İçeriği

İnebahtı Başpiskoposu'nun İtalya'daki savaşın arka planındaki olaylar, İnebahtı'nın fethi, başpiskoposun kaçışı hakkında.

Kaydın Metni

Relalione di l'arziepiscopo di Nepanto venuto.
Questa è la relalione di domino Marco Saracho, venitian, arziepiscopo di Nepanto, lo qual in Histria stete mezo dì con sier Marchiò Trivixan, capetanio zeneral nostro, e da lui have information di le cosse di Lepanto e di l’ armata ; le qual, poste in nota, le mandoe a la Signoria. E prima dice che, da che turchi have Lepanto, Fait bassà lo lassò libero andar per terra e, per via da la Parga, è venuto a Corfù. Et dice, che Lepanto per sete volte se defese in bataia contra l’exercito de’ turchi, con fermeza de haver auxilio da la nostra armata; et una matina veteno vegnir molte galie a vuoga ranchada versso Lepanto ; unde lepantini, credendo fusse l’ armata venitiana, feceno gran festa de campane e cridori ; e, aproximati, cognobeno quella esser armata turchescha, e perseno l’ animo tutti. Unde albanesi mandono, el dì sequente, sete ambassadori in campo a capitolar e darse al turco, salvo l’ aver e le persone, con libertà ogniun andasse con suo beni dove i volesse, facendoli exempti per X anni. E l’ armata turchescha, per timor di la nostra, vene con la fuga a investir in terra ; e una galeaza carga de polvere deserò una bombarda grossa verso Lepanto, e se aversse per modo che se afondò, scapolato li homeni con faticha ; et che turchi aceptono l’oferta de’ lepantini,e remando li 7 ambassadori con veste d ’ oro. El seguente dì, visto i provisionati del castello, per numero 200, la terra esser data a’ turchi, tutti desesseno dil castello, digando a sier Zuan Moro, retor nostro, non volevano esser morti. Solo restò in rocha, dove era castelan sier Hironimo Trum , Agustin Delifìa, contestabele con 30 page, e visto el castelan non haver homeni da defesa, nè speranza de haver soccorsso de l’armata nostra, se rendete libere; tamen poteva renderse a pati, se fin 8 dì non havea socorsso, di rendersse ; sì che in quel dì etiam el castello si rese, et per haver abuto turchi la 'terra e il castello, feno leticia. Item, come era stà a parlamento esso arziepiscopo con el bassà molte horre, el qual ge disse in secreto: El mio signor à persuasion del ducha de Milam, e Maximian è induto a romper guera a la Signoria, prometando a quello, che per 24 mazo tuta Italia insieme con lui romperia a la Signoria, e che lui etiam debia romper in quel zorno; et che esso ducha di Milan, Ferara, Fiorenza, Bologna, Mantoa et il re di Napoli romperia, e questo, perchè la Signoria cerchava de ligarsse con il re di Franza a danno de Milam e dil turco ; ideo non aspectemo la nostra ruina, e cussi como la Signoria con liga de Italia fu potente a cazar re Carlo, cussi con el papa e Franza sarano potenti a ruinar el turco e Milan. Et el suo signor, temendo tal cossa, promesse a ditto signor Lodovico che, in tempo limitado, saria presto e preparato a romper. In questo tempo mezo, vene nova di la liga sigilata con Franza, e fata la publication ; alhora il ducha, dovendo romper, messe el pensier a proveder de salvarse, e mandò nuovo legato al turcho, che l’ è per romper a dì 24 zugno, e che non puoi far tanta cossa avanti. El turco sorastà a trazer l'armada, ma manda Scander bassa con 20 milia cavali, per Bossina, a romper in Schiavonia su quel di Zara, e sorastete alguni dì senza far novità ; dove intese, el re di Franza descendeva in Italia, e comenzava a tuor dil stato di Milam. Alhora turchi scorsizoe su quel di Zara, metendo lutto a sacho. El signor, inteso che ’l ducha di Milan è cazado per il re di Franza e venitiani di Milam, vedendosse delizado da ditto duca, perhò che lui nè altri italici rompe a la Signoria, salvo esso signor turco, fece retegnir e decapitar l’ ambassador di Milan, e non voleva trazer fuora la sua armada. Tandem, a persuasioni de Embrain bassà, trasse l’ armata, digando : Signor, per tuo honor, trazila, aziò non para che temi de algun, perchè quella opererà e per uno luogo e per uno altro. E cussi feze, e subito ussita, per fortuna perse 30 navilij sora Cavo Colona, e vene poi di longo in colfo de Coron. E turchi, vedendo l’armada veniziana mostrarge la prova, fuziteno im Portolongo. E, saputo el bassà tal nova, temendo esser morto dal signor, perchè vedeva l’ armata obsessa in dito porto, se acoro da meninconia, e morite; zoè quel Embrain bassà vechio. El signor etiam, inteso di l’ armata obsessa, have gran dolor, come per molte vie se intese, nè sperava mai più quella haver in suo dominio; tamen, cum astuzia de Camali et altri, l ’ armata ussite per tre volte di Portolongo, e tre volte, da paura d ’esser rota da’nostri, ritornò. E pur a la fin ussite, quando sape la nostra esser im porto al prodo, e vene a terra via im porto Zonchio, e levati dal Zonchio per tre volte fo a le man; e investita da la nostra, in la prima, la nave Pandora e l’Armera, sì che con la nave mazor turchescha, tutte tre se brusono in mar, e turchi recupera, non solum suo homeni con le fuste, ma preseno et amazono nostri in mar; e i vivi fono menati al bassà, e il dì sequente decapitati. E dicono, la note sora i corpi morti fu visto candele accese, e fu trovato uno olivaro nasudo. Si è vero, è miracolo grande. E Andrea Loredan e Marco di Santi, suo secretario, con San Marco abrazado, invocando Dio li perdonasse e San Marco el scapolasse, se abrusono in nave. Et in le bataglie apizade, mai el zeneral volse investir nè aproximarse, anzi pre’ Hironimo Cesoto, suo capelan, diceva : Magnifico capetanio, le bombarde vola per tutto ; andè da basso, che una non ve azonza. E Marco Bevazam, secretario, lo represe aperte : Scomunichà, se te aldo dir tal parole, te amazarò. E ditto capelan disse: Le manaze al capetanio ? Qual lo disse al secretario. E lui rispose : Me agrieva che non li desse de un cortello. Et essendo a l’ altra bataia, iterum el capelam suase el zeneral andasse da basso, e non stesse su la pope, che le bombarde non l’ azonzesse. Et il secretario alhora li dete un bufeto. Et il capetanio lo riprese. Et il secretario disse : Li darò de un cortello, se più l’ aldo dirve tal parole. Costui serà caxon de la ruina del stado de la Signoria e del vostro honor; como è stato. Hor ho fato un poco, alla relation torniamo. Item, disse dito arziepiscopo, che a dì 28 avosto l’ armata dil turco, di velie 204, intrò in colpho, et, di ditto numero, 90 velie e più disarma; e la galeaza di polvere si rupe, e altri navilij al numero di X. Item, ha galie sotil numero 55, e manchava di l’armada homeni XV milia; et che, quando fo per ussir la dita armada; el signor non voleva. Et Embraim ch’ era nimicho nostro, e il fiol fo di Chazergo, secondo bassà, disseno: Signor, falla ussir ad ogni modo e va a Corfù. Item, havia hordine, si la nostra armada l’ investiva, dar in terra a le Xemiglie, e lì smontar li homeni e fuzer. Item, el signor è do zornate lontan di Nepanto, et lui arziepiscopo col caslelan, che a dì 29 si rese, haveno licentia di vegnir via, e uno da cha’ da Canal era lì, e li costò ducati 100 per uno. E, partiti, il bassà mandò a dir al castelan e l’ altro, non venisse ; e lui lassò venir. Et che ’l provedador era in un navilio con le fantarie, qual il bassà volea licentiar, poi li mandò a tuor le velle e timon. Item, par esso arziepiscopo habi letere di Fait bassà, di credenza, et di uno altro voria adatar le cosse. Et è dito, sier Alban d ’ Armer si abrazò con uno frate, e tutti do erano morti insieme. Et è ditto, sier Andrea Loredam per alcuni esser prexon di Camalli. Item fo dito la testa di l’ Armer esser sta trovà a Modon da Hironimo Vianello, era su le galie di Barbaria, e, conosuta, l’ havia fata sopelir. Item, disse dito arziepiscopo, turchi non Iacea mal a niuno in Lepanto ; e la sua armata esser mal in hordine. Et conclude dicendo: L’ultimo di pessi (sic) che il Saraco vi dice: le cosse di la Signoria va mal. Item, che Fait bassà non li piaceva di l’aquisto di Lepanto, perhò che trazeva più utilità quando era di la Signoria, che trazerà al presente. Et par, il signor turco ge lo habbi donato; qual è zenero di esso signor. Item disse, li parloe come el signor ha roto la pace confirmata per sier Andrea Zanchani noviter ; et, fazandola di novo, non la mantenirà. E lui rispose: El signor mai scrisse alcuna letera, ni confirmo pace; ma quando l’ambassador si partì, fuzite da Constantinopoli, e lassò do ancore per ochio; et si el signor havesse promesso la pace a la Signoria, l’ aria mantenuta.

Kayıt Özeti

7 kez İnebahtı başarıyla Osmanlı askerinden savundu, Venedik'in donanması yardımıyla. Osmanlı donanmasının İnebahtı'ya yaklaştığı zaman, İnebahtlılar Venedik donanması sandı. Yanıldıklarını farkedince moralı bozulmuş ve yedi elçiyle Osmanlılara teslim teklifi sundular. Teslim kabul edilmiş. İnebahtıdaki komutanlar kalede az asker olduğu ve etrafta Osmanlı ordusunun olduğu için terk etmiş. Başpiskopos ile Faik Paşayla arasındaki uzun sohbette Faik Paşa bir sır paylaşmış. Ona göre, Padişah Milano dükü ve Kutsal Roma İmparatoruyla anlaşma yapmış, ki üç taraf da aynı zamanda Venedik'e saldıracak. Sebebi Venedik'in Fransa kralıyla Milano ve Osmanlıya karşı benzeyen bir anlaşma yapmış olması. Milano dükü bu ittifakının haberi alır almaz 24 haziranda Padişaha yeniden elçi gönderiyor. Osmanlı donanması gönderilmesi yerine İskender Paşa Bosnaya hareket etmiş. Aynı zamanda Fransa kralı İtalya'ya girip, Milano'ya saldırıyormuş. Dükün Milano'dan kaçtığı haberi Padişaha ulaşıyor ve bu ittifakının boş olduğunun farkına varıyormuş. Milano'nun elçisini öldürüyor. İbrahim Paşa Padişaha gemileriyle nereye isterse saldırabildiğini iddia ediyormuş, fakat Koron'un etrafında büyük kayıbe uğruyormuş, ve utançtan üzülüp ölmüş. Padişah da bu felaketi duyunca üzülmüş. Kemal Reis üç kez gemileriyle Modonu saldırmaya çalışmış ama başarılı olamamış. En son Pilos'ta daha küçük bir çatışmada Venedik'in bir fustayı teslim alabilmiş ve esir olan denizciler paşaya gönderilip ertesi gün katledilmiş. 28 ağustosta Osmanlı donanması büyük sayıda askerlerle İnebahtı körfezine girmiş. İbrahim paşa başpiskoposa Korfu'ya gitmesini önermiş. Başpiskopos'un elinde Faik paşanın mektupları varmış. Onlara göre Andrea Loredan ile Alban d'Armer idam edilmiş ve Osmanlılar İnebahtı'daki halka zarar etmemiş. Başpiskopos'a göre Faik paşa İnebahtı'yı fethetmek istememiş, çünkü Venedik'in elinde kalmadıysa daha faydalı olurdu. Dahası, Faik paşa Padişahın Andrea Zanchani ile yaptığı barış antlaşmasını bozduğu gibi, tekrar yaptığı barışı tekrar bozacakmış diye laf duymuş. Cevabına göre, yeni bir antlaşma olup olmadığını bilmiyor, fakat olursa Padişah sürdürecekmiş.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).