İskenderiye konsülü Girolamo Tiepolo'nun Memlük Sultanı Nasır Muhammed'in tahttan indirilmesi hakkında yazdığı 25 Kasım 1498 tarihli mektubu
Copia di una lettera scrita per sier Hironimo Tiepolo consolo in Alexandria a la Signoria, per la qual avisa il modo vero di la morte dil soldam, venuta per avanti.
Serenissime princeps et domine mi excellentissime.
Havendo scripto a Vostra Serenità a li 15 dil passato per le galie, li dinotai quanto fin hora era occorso degno de la relation di vostra sublimità. Restami hora darli noticia de quanto sarà occorso da quel tempo a questa, che sarà. A li 26 dil passato il soldaneto fece cridar per tutto il Cajero che tutti i signori che fosseno sta contrarii a sua signoria absentati dovesseno mostrarsi che li remeteva il tutto, unde hessendo andato atorno le cride, diversi signori si apresentono al suo signor, ai quali, insieme con altri signori suoi favoriti, feceno jurar fideltà; seguito questo, a l’ultimo poi smontò di castello e secondo che la juventù il confortava determinò andar verso Babilonia, e tolse li do fioli de Zuam cerchasso cum alcuni altri suo fidati; ma gionto lì gli parve passar il fiume, dove stato quasi quel zorno integro a piacer apresso uno loco vulgarmente chiamato li granari di Pharaon, verso sera se ne vene a le rive del fiume con animo de tornarsene al castello; ma visto uno pavion desteso, acostossi a quello. In dicto era il diodar Teni, uno signor di quaranta lanze con alcuni mameluchi, el qual diodar con el signor dicto veduto il soldaneto gli veneno incontra et salutatolo ge porseno una porzelana di lacte, factoli prima la credenza; ma hessendo per ponersela a la bocha, uno di figlioli di Zuam cerchasso cridò che non bevesse perché il diodar Teni lo volea atosegar, per la qual cossa senza altra consideratione dicto diodar snudata la spada gli dete su la testa talmente che lo amazò, e il medemo fece de l’altro fratello, nel qual mezo il signor di 40 lanze dicto dete a le gambe del cavallo del soldaneto e trabucòlo levandoli la testa. E questa fu la sua fine, la qual se precise non fu cussì indivinata, era judicata non dovesse esser molto diversa da questa, perché si satisfacea de tuti suo apetiti per enormi fosseno. Seguito questo, tutti li signori dal Cajero la matina seguente se reduseno a casa de l’amiraglio grando e volseno farlo soldam, ma lui recusò excusandosi cum la età, e dicendo che ne era homeni da esser preposti a lui, per il che suspicato per alcuni che Campsom Campsomie fosse ancor vivo, feceno cridar per tutta la terra che ussisse che la signoria era sua, e ciò durò per spacio de doi zorni. Venuto il terzo, né mostratosi ditto Campsom, gli cilebi in castello feceno sentar soldam Campsom Melech el daer, che era diodar grando, barba del soldaneto e fratel de sua madre, el qual è homo de zercha anni 30, et dasegi per tutti obedientia; ben judicasi non sii per durar per esser lui inexpertissimo et di pochissimo governo; non è ancora anni 10 che si fece mamalucho et apena sa la lingua. Dio permeti il meglio nostro. Praeterea, per lettere ultimamente venute dal Cajero, el se ha divulgarsi Carthabei signor di Damasco esser stà morto, nel loco del qual è stà fato signor el signor de Alepo, e di Alepo el signor di Tripoli, de Tripoli veramente uno parente dil soldam morto. Ozi di questo paese tuto è in mano et governo de’ zoveni, perhò non è da prenderne molta admiratione se le cosse non passano a l’uso de’ tempi passati. Dio provedi, lui che puol, che la nation nostra sia ben tractata. Da mi serenissimo principe non mancherà secondo le occorentie meterne ogni mia cura e diligentia che le cosse di vostra sublimità passino con honor di quella e utile di la nation. Né voglio restar darne a vostra excellentia brieve noticia di quanto è stà facto per nostri poi el partir de le galie, che esser stà contrato per nostri ogli, cenabri, panine di lana, seda et oro, intanto che si trova specie de’ nostri da colli circa 100 poco più, si può sperar sii contrato fino al retorno de’ merchadanti mori dal Cajero, qual vano uno de questi zorni. Né altro è degno di relation di vostra sublimità, a la gratia di la qual humilmente mi ricomando.
Ex Alexandria, die 25 novembris 1498. Hironimus Teupulo consul Alexandriae.