Kaynak Türü
ANLATI
Cilt No /Belge No
01/0376
Kayıt Konusu
Kayıt Tarihi
Özel Not

EKSİK

Kaydın Metni

A dì 3 novembrio, zonse in questa terra, venuti con uno navilio di Monopoli, cinque ambasadori di l’università di Taranto, tre francesi uno di qual è borgognon, et do citadini con 4 fameglii. Et li francesi nomevano Loy francese e Nicolò di Pavi; li citadini Raphael Cazanegi et Ugolino Bochariolo. Et questi arivono a l’hostaria di la Serpa al ponte di la Paja, et in quella sera andono a inchinarsi a la Signoria, o per dir meglio, a caxa et palazo dil principe nostro, notificando la sua venuta. Et il zorno seguente, andono in collegio insieme con quel Jacomo d’Arbe che fo primo a muover tarentini a rendersi et darsi a la Signoria, et questi presentoe lettere di l’università di Taranto di credenza. Poi exponendo che quella terra, con aliegro animo, havia levà San Marcho, né volevano [377] altri capitoli se non che li fusse promesso che, aceptati che fusseno, mai li restitueriano al re Federico, né a niun di caxa Aragona, et che a’ francesi, numero zercha 160 che erano in le forteze, li fusse dato il suo avanzo che era ducati 12 milla, notificando come quella terra era in maximo bisogno de vituarie, et che monsignor Antonio di Lamboso francese governator di la terra per il re di Franza steva al suo partir malissimo, adeo dubitavano fin questo zorno non fusse morto, et che ’l capitano di la piaza era fiorentino e parlando io con lhoro, disse che le tre parte di li habitanti in Taranto erano schiavoni, albanesi e griegi, et il resto nativi tarentini overo aragonesi. Questi largamente dicevano che, se venitiani non li vollevano aceptar, si darebeno al Turco, et che per niente vollevano più esser sottoposti al re, et che la terra era di sitto fortissima, né temevano di exercito niuno, ni da mar né da terra dummodo havesseno vituarie. Et che don Cesaro era a le Grotaje, mia 8 vicino, con zente, il qual al tempo li era atorno con il campo havia fato gran crudeltà a’ tarentini haveano preso, et gran vergogna a le femine. La qual cossa era stà causa di più incrudelirli a non voller più ritornar sotto aragonesi; et che, se non fusse il pesse che prendevano in quella terra, non harebeno potuto viver. Et a questi oratori, per decreto dil collegio, li fo dati ducati 50 per farsi le spexe, et ordinato che andasseno ad habitar al Lion Biancho a San Bortholamio, dove comode et honoramente steteno. Et questi pregono la Signoria volesse darli presta et bona risposta, perché non potevano più star cussì.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).