Kaynak Türü
YAZIŞMA
Cilt No /Belge No
56/0174-76
Kayıt Konusu
Kayıt Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Evangelista Brevio
Haber Kaynağının Niteliği
Devlet Adamı
Haberin Çıkış Yeri
Haberi Alanın Adı
Francesco Maria I della Rovere
Haberi Alanın Niteliği
Urbino Dükü
Haberin Geliş Biçimi
Mektup
Haberin Ulaştığı Yer
Venedik
Haberin İletildiği Üçüncü Şahıs
Andrea Gritti
Haberin Üçüncü Şahıs/lara İletiliş Biçimi
Sözü Aktarım
Haberi Üçüncü Şahıs/lara ileten Şahıs/Kurum
Francesco Maria I della Rovere
Kayıtta Adı Geçen Yer İsimleri
Kayıt İçeriği

Papalık Katibi Evangelista Brevio'nun Urbino Dükü Francesco Maria I della Rovere'ye önerdiği savaş taktikleri hakkında.

Özel Not

ÇEVİRİ EKSİK

Kaydın Metni

Di Roma, di domino Evanselista Brevio secretario dil Papa, dil meze di mazo 1532, al duca di Urbin.
In camera non si possono comprendere li bisogni et occurentie de li exerciti per vincere, ma bisogna haver la militia et experientia in core, et secondo la natura et volere de lo inimico et numero de lo exercito a piedi et a cavalo, artegliarie, victuaglie, arme, guastatori et militia de lo inimico, cose di grandissimo momento et consideratione. Considerata la natura de li siti dove dipende ogni victoria, bisogna governarse et pigliare el partito a vincere.
Et fra le altre cose bisogna advertire de andar col piede de piombo et non lassarsi movere al troppo animo, il che conduce li principi et capetanei in ruina, come acadete al re di Francia a Pavia, il qual credendosi con l'animo suo et il suo cavalo et spada amazar ogni homo, fu rotto et presòne. Il simile acadete al re di Hongaria morto, il qual fuor di tempo andò a combaltere. El medesimo acadete sempre al signor Bartolomio Dalviano, il quale per l' animo suo excessivo fu rotto sempre, nè mai lui ruppe I' exercito inimico.
El contrario si vide del signor Prospero Columna, il quale andava col discorso et col piede di piombo, con lo avantagio dil tempo et de li siti, et però sempre vinse in fatti d' arme. El duca di Urbino, el signor Antonio Leyva, vano simelmente col piede di piombo et vincono. Cosi fece il marchese di Pescara et Consalvo Ferrante.
Nondimeno per il combattere dil Turco col Sofi et col Soldano, li quali tuttu due ruppe, si può mollto ben considerare per la figura scrita dil modo dil Turco ad assettare il suo exercito per combatere, che 'I bisogna guardarsi, andar a combatere con lui a fronte a fronte per la mirabile forteza si vede in la sua bataglia per fronte, quando lui si è assetato a bataglia, et se pur la necessità o grandissima opportunità stringesse cristiani a combatere col Turco assetato a largo in bataglia, bisogna andar a trovare uno de li dui corni de cavali a le puncte ove è il debile, et se 'I sito servisse andare al corno de la Natolia, il qual non è bono come il corno di Romania, li quali sono greci, overo contenersi nel combatere. Ma considerata tanta moltitudine di cavali ha il Turco di circumdar ogni exercito contrario el perturbarlo sarà grande militare prudentia ad non combatere con lui salvo in lochi streti, ove le fantarie germaniche hanno et avrano ogni forza, et la moltitudine de cavalli turchi non potrano circumdare nè perturbare le fantarie germaniche per fianco, nè a le spale, hessendo necessario che la perizia de li capitanei periti habbino ad judicare quelle cose et governarsi con peritia, prudentia et animo, et saper stare retenuto o andar animoso secondo la vera exigentia de li tempi, siti, arme de li inimici et exerciti. Et bisogna haver gran copia di guastadori come ha il Turco, con li qual si fa quelo si vole, che uno exercito senza guastadori è uno capo senza animo. Et assaltar lo inimico al dilio discontro se 'I si può overo in lo allogiare o in il campo, overo assetare a I' avantaggio et aspetare lo inimico. Et fra le altre cose bisogna summamente advertire che 'I Turco non intenda nè conosca el modo col qual christiani habbino ad combatere, perchè come uno exercito vede lo inimico assetato in bataglia et sappia el suo modo ad combatere, facilmenle lo rompe. Ma quando uno exercito non sa il modo di combatere de lo inimico et non lo vede assetato in bataglia, si perturba ad non sapere quel si habbia ad fare et è rotto. Pompeo fu rotto da Cesare per haver manifestato el modo col qual volca combater. Il marchese di Pescara ruppe il re di Franza per haver visto li modi suoi al combatere. Et cosi se ne diriano le migliara.
El Sofi andò in questo prudentemente ad assaltare il Turco assetato in battaglia, che andò ad assaltare il corno di Natolia a la puncta et lo ruppe tutto fin a li janizari, li quali, con li scopeti, qual mai haveaoo persiani uditi, fecero fugire persiani; ma da l'altra banda el Sofi andò troppo animoso et inconsiderato ad non conoscere li forza de janizari et arme sue, et cosi fu rotto.
Praeterea, il Turco quando rupe il Soldano, mandò avanti, fora di la sua bataglia, 20 milia cavali, li quali erano de li cavali non de ordinanza pagati, ma de li cavali exempti, li quali vagliono poco, ma li adopra ad fare corrarie, ad impedire victuaglie et simile factione; et questi 20 milia ha mandati avanti ad assaltare il Soldano furno rotti et quasi tutti morti; per il qual combater li mamaJuchi dil Soldano si stracorno, per modo che giongendoli adosso la bataglia grande dil Turco fresca et con le artegliarie avanti, subito ruppeno lo Soldano et lo pigliorno, et tolsero lo Egipto et Soria. Anzi se intese, che come il Turco vide li 50 milia suoi cavali mandati avanti, affrontati con li mamaluchi fece sparare le artigliarie a le spale a li suoi 20 milia cavali, et amazava tanto li suoi quanto li mamaluchi. El qual modo di combater è di grandissima consideratione ad non lassarsi tirar come fece il Soldano.
Concludendo, in summa bisogna che li capitanei habbino li discorsi et experientia di la militia in core, et secondo il valere de lo inimico el numero de lo exercito a piedi et a cavalo, artigliarie, arme, guastatori, et modo de la militia sua, tanto in allogiar, quanto in combatere, et natura de li siti, dove depende ogni victoria a saperli cappare. Et col juditio vero di tutte le predicte cose, bisogna saper pigliare li partiti a vincer, che le particularità emergente non le può sapere salvo Dio, ma le generalità si possono bene esplicare come si fa, da le quale nascono le particularità, pur che gli homeni habbiano vera prudentia, experientia et iudicio.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).