In questa matina, io Marin Sanudo, viti in Rialto una cosa nolanda et di farne memoria.

Uno eImo d’oro bellissimo, fa lavorar li Caorlini, pien de zoio con 4 corone, su le qual è zoie de grandsisima valuta, et il penachio d'oro lavorado excellentissimamente, sul qual è ligadi 4 rubini, 4 diamanti grandi et bellissimi, valeno li diamanti ducati 10 milia, perle grosso de carati 12 l’una, uno smeraldo longo et bellissimo de carati . . . . ., una turccese granda et bellissima, tutte zoie de gran precio; et nel penachio va una pena de uno animal che sta in aiere et vive in aiere, fa pene sotilissime et de vari colori, venuto de India, si chiama di camaleonte, val assai danari.

Se dice, questo elmo, qual è stà fato per venderlo al Signor turco per ducati 100 milia et più. Questo e sta fato far per più compagni vìdelicet per i fioli di sier Piero Zen et orator al Turco, sier Jacomo Corner qu. sier Zorzi procurator, sier Piero Morexini qu. sier Battista et li Caorlini prediti et altri intradi in diverse caradure.

Et lo mandano a Constantinopoli per sier Marco Antonio Sanudo é di Pregadi qu. sier Beneto, al qual danno ducati 2000 per 8 mexi, et li pagano tutte le spexe di andar et di ritorno, et stando poi lì a Constantinopoli li danno ducati . . . . . al mexe; et vendendolo più de ducati 100 milia, ditto sier Marco Antonio habi 2 per 100, et questo elmo va insieme con la sella et costa fata per un altra compagnia, carga de zoie, valeno etiamlei ducati 100 milia, et si dieno partir fin zorni 15, vanno fino a Ragusi et de li a Constantinopoli per terra con gran scorta. Questo Signor turco ha piacer di zoie, che mai più la caxa othomana non havea piacer ne le stimavano.