Venedik elçisi Piero Zen'in I. Süleyman'ın oğulları Şehzade Mustafa, Şehzade Mehmed ve Şehzade Selim için düzenlenen sünnet şenlikleri hakkındaki gözlemleri.
Copia de un lettera di sier Piero Zen, orator al Signor turco, data in Pera adì 13 luio 1530, scritta a sier Catarin Zen e fradelli, soi fioli.
Narra li triumphi fatti a Costantinopoli. Fioli carissimi. Aziò che possiate de queste feste fatte et che se farà fino alla fin di questo mexe, et principalmente cum il magnifico missier Marin Sanudo nostro.
Intenderete come el giorno de 27 del preterito si dete principio alle feste. Et in quel giorno molto per tempo nui dui oratori et el magnifico baylo andassemo al loco che ne fo deputato, et qual era per I' incontro del palaio a questo effetto novamente fabricato in una altezza sopra questo campo del podromo; el qual loco nostro è il miglior et più honorato che sia sopra questa piaza, ben adornato, al per el star del giorno come etiam per el dormir la note. Et in questa abitazion medesimma vene etiam el reverendo domino Alvise Gritti et el magnifico missier Hieronimo Lascho vayvoda de Transilvana, che tutti comodatissimamente stavano. Fu deliberato in questo primo giorno che prima li magnifici bassà et poi i beglarbei de la Grecia et de la Natolia basasse la mano al Gran signor, et nel terzo locho a nui, zioè il reverendo Gritti orator regio et el magnifio vayvoda de Transilvania el sui. El fu quello bellissimo giorno de una honoreta et suprema vista, perochè questo podromo tutto pieno de grandissimi homeni i quaili a piedi erano in questo campo, chè a cavallo alcuno non ve intrava, excepto quelli delli grandi et delle nostre persone, che tanto quanto desmontavano era permesso. La qual moltitudine, non ostante la difficultà de non far strepiti et desordeni, stavano talmente ordinati et con tanto silentio et reverentia ad aspettar la presentia dei Gran signor, che fo un veder non senza admiration. Poi a l'hora debita comparse li doi magnifico bassi, che fo el magnifico Agias et el magnifico Cassim, li quali andorono a li loci soi dove li ornatissimi pavioni erano apparati. Et poco (444) da poi vene il magnifico lbraim bassà con tanta gravità, che ben se li pò dire secondo imperatore, et etiam lui andò al suo deputato paviglione, el qual era posto nel primo locho. In questa expectation gionse li noncii alli magnifici bassà che el Signor era propinquo. Se mossero li magnifici Agias e Cassim bassà a piedi, et andorno ad aspectar Sua Maestà a l' intrata del podromo. Et il gionto el Signor, uno per ladi se li messe alla staffa. Et introrno prima alcuni bellissimi cavalli in destra de quella bellezza et richamente ornati che ben potete pensar. Poi intrò Soa Excellentia sopra uno caval bagio arabo, ma grosso che ben romperia una lanza, el qual, al sono de quelli infiniti confusi instrumenti che lì vi erano, non poteva tenirlo che sopra la terra non ballave, dove se vete una desireza in governarlo, che non si pole dir che Sua Maestà non sii uno bellissimo cavalcatore, et tutti li soi giesti de tanta gravità che ben pareva uno monarcha. Adornato con uno caftan de raxo cremexin, el qual haveva un friso al taglio azemin una quarta largo, tutto pieno de preciose pietre poste con uno bellissimo disegno azamo: li adornamenti del cavallo el delli tre scudieri, che al solito li vanno driedo, potete ben pensar come richissimamente erano adornati. Gionto che fu a mezo del podromo, li comparse pur a piedi el magnifico lbraim bassà, el qual se li apresentò con una grandissima reverentia et se li pose alla brena, el a quel modo salite al deputato loco, el qual novamente, come ho predetto, li fu preparato de una nova fabbrica, la qual haveva una sala de passa 30 longa el de passa 10 larga, et in capo li era uno mastabè alto, che con quatro scalini se asendeva, de longeza de passa 5, el lì sopra posto era el suo solio d'oro adornato di zoglie, el letto tutto coperto de richissimi panni d'oro, et el pavimento di eletti et finissimi tapedi. Li presenti, che havevano ad far li prenominati magnifici bassà et beglarbei e nui, erano tiutt in mano de chapizi e gianiceri ordinatamente posti a linea uno da poi l'altro, de tutti li 3 magnifici bassà, che più de 500 li tenivano. Et poi quelli delli beglarbei della Grecia el della Natolia, che da 200 et più li portavano, oltra 11 garzoni di etade di anni 15 in 16 con li soli cercholari d'oro, tutti vestiti de seta, et poi corsieri 15 a mano della sorte bellezza che potete pensare, giudicati de uno grandissimo precio; et circa altratanti ne forono nelli presenti di beglarbei. Poi questi seguitorno qulli del reverendo Gritti et nostri, che 100 li portavano. Et a questo modo con grandissima reverentia et silencio ogniuno bazò la mano al (445) Gran signor, el qual sedeva al modo nostro sopra el suo solio. Et perchè in effetto Sua Maestà è di bellissima persona el de gracioso aspetto, adgionlo poi a questo la grandezza de un tanto imperator, pareva uno ydolo in adoracione in quel loco posto. Et perchè li anni me deteno el loco, con quel più reverente modo che io seppi, li fici quelle parole che se rizercava a questa sua tanta felicità, et fossemo gratiosamente visti el acolti. Ritornati a casa, poi che havessemo disnato de delicati cibi che ne erano stati preparati de abondantissime vivande, per quel giorno non fu fatto altro. El presente del magnifico Ibraim bassà fu iudicato de valuta de ducali 50 milia; quello delli altri magnifici bassà de ducati 15 in 20 milia; el cussì successivamente de uno in uno segondo le condition soe. Fino hora abbiamo dormito una sola note lì per satisfar sue signorie. Sono stà pastizati tutti Ii ordeni de le gente di guerra che sono li spachi; spaholani, charipigi, siletari, mutafracha, e tutti Ii gianizeri con li soi chapi : poi tutte le arte, che fo bellissima cosa ad veder tanto numero con tanto ordine: a tutti li Grandi li quali medesimamente a noi: et tutto in bellissimo porcellane.
Ogni giorno si fanno varie et diverse rapresentation de ogni sorta, per esser concorsi di molte provincie molti che fanno molte bele cose,alcuni mostrando grandissima forteza del corpo, alcuni altri de grandissima dexterità et agilità, che è sopra le forize natural et il pexo de li corpi humani: poi per questi propri de corte li gianizeri hanno fatto, secondo le sue professione, varie expugnatione de casteli et terre: altri, spachi et chiaus, zogar de lanza a piedi et a cavallo al modo de quali altissimi cerchassi, che quasi se li apropinquava; et alcuni altri andar sopra la corda facendo atti molto pericoloxi et quasi incredibili; et altri altre varie cose. Fatto condur li elefanti, li leoni, le leonze e queli gatti salvatici: fatto chaze de orsi: homeni che montano staze altissime, et altri che montano queste guchie, che Iì suxo pareno uccelli, et fanno di quele cose che si crede non si possi far: soni vari continuamente, et fino amati simplici non vengano cazati, li quali fanno le sue simplicità: giochi de negri, et come da beduini vengono prexi: con varie representetion de mostri et altre mesedanze, che a nararle seria cose troppo longe.
La notte si apresenta molte varie cose. Torre, cità et casteli et vari animali, dove sono posti li fochi artificiati, che tirano molti et infinitissimi colpi de schloppi de rochete con tanta luce che fanno parer Ia notte chiara. Non voglio restar etiam de dirve (446) el solemne modo con el qual i fioli ussite dal seraglio vechio, dove dimoravano apresso le donne, per venir a basar la man et far reverentia al padre. Prima che i se circumcidesseno el se mosseno da la Porta del Gran signor tutti li ordeni mazori, exceto che quelli di bassà et beglarbei, ma tutti Ii agà et li caporali abdinsuma con l'agà de gianizeri con tutti li soi andorno al seraglio vechio a levar li prefati fioli, et Iì gionti, essi fioli vestì tutti queli capi de honoratissime veste d'oro, et ussiti dal seraglio acompagnati da tutti questi capi et da altra grande moltitudine introrno in questo campo del podromo, primo tutti li capi preditti et poi loro tre putini sopra cavali liardi, che veramente parevano anzoletti del paradiso desesi, i quali introrno uno a ladi l'altro.
Et il primo, che era di sopra per la raxon di anni, fo li signor Mostafa, de anni 12, al nostro iuditio, et el segondo fo el signor Mameth, questo de anni 9, et il terzo el signor Salim de anni 7, al parer nostro; il primo de veluto alto basso cremexin, el segondo de raxo cremexin, el terzo de brochado d'oro con belissimi frisi de zoglie. Avanti de li quali, a piedi, erano tutti li preditti capi, et drieto infinito numero de gianizeri et gente; a ladi de cadauno di loro erano li capi de Ii eunuchi del seraglio vechio che li erano a la staffa. Li quali putini dal canto suo salutavano ognuno la moltitudine che a vederli era concorsa, li quali non altramente se inclinavano de quelo che hariano fatto al proprio padre. Et loro con una divina gratia gionti a li piedi de la asesa che se asende a la imperial residentia, se li apresentò davanti li doi magnifici Agias et Chassim bassà a piedi, et Iì feceno una grandissima reverentia : al mezo veramente de la asesa se apresentò el magnifìco lbraim bassà, ancor lui a piedi facendoli la medexima reverentia, acompagnandoli fino a la presentia del padre con tanti soni, canti et balli de popolo, che certo fo uno bellissimo veder.
Hozi veramente, 11 del mexe, fo pastizà a Peri bassà et a molti altri grandi et a tutti Ii dotti, Iì quali manzò con el Signor. Poi fo portà nel campo inanzi certi castroni et altre piadene de terra con più vivande dentro, numero grandissimo, et Iì tutto quanto el popolo manzò et sachizò.