I. Süleyman'a elçi olarak yollanan Marco Minio'nun Pregadi'de okuduğu relazione'si.
Da poi, sier Marco Minio il Consier andò in renga, per esser venuto orator dal Signor turco, et fè la sua relatione et stete do hore. Disse il suo viazo a I' andar in là et il suo zonzer, laudando sier Francesco Dandolo sopracomito; disse l'audientia hauta da li bassà prima et poi del Signor. La età, che è anni 33, la effigie, ha tre fioli, uno di anni 11, il secondo 6, et 5 l'altro; ma il primo è molto Ceroze et animoso. Disse la gran intrada, che è 7 milioni d'oro, et di la Soria non cava se non, et Egypto, 300 milia ducati; Disse di ha spesa ordinaria. Disse di tre bassà, ma sopratutti è il magnifico lmbraim, qual andò prima a trovar su la Natolia et stè poco con lui, et ha grandissimo poter, et quello et voi niun li contradise, si puoi dir signor lui; et qual è amado molto dal Signor. Et disse che 'I portava grandissima afficion a questo Stado. Disse che 'I andò a trovar in campo quando l'andava sotto un pavion vestito d'oro, al qual li dete li presenti et il safil, qual era piccolo, ma bellissimo. El l' Orator disse: “e Signor questo è come ti piccolo, ma bellissimo, et lui se la rise et ringratiò molto” dal qual ottenne quello el volse. El perchè se li ruppe una antena a la galìa, ge la domandò. Disse era contento et la pagerà come fo fatto i salnitri, zoè la darà in don. Poi in Constantinopoli venuto, fo molto honorato, visitò li bassà con li presenti, et dal Signor, al qual referi la sua commission, el qual era sentado sopra uno scagno, non come prima che sentava su uno mastabè. Disse la qualità de la persona, come dirò di sotto; el qual non rispose. Et hanno posto questo ordine, che niun orator parli, nè il Signor li rispondi, ma solum li basi la man, et poi loro bassà li expedisse. Dice, questo Signor è iusto, chiamato philosopho, sa ben la sua leze. Disse, la nation è vista tanto ben de li quanto dir si possi, imo va per nostri la notte fazando matinade per Costantinopoli, cosa insolita. Disse del padre de lmbraim, qual lo visitò, et era a la Parga venuto a Costantinopoli; il fiol ha voluto che si fazi turco, et cussì sua madre; la qual … Disse che quando el fo un'altra volta Orator a questo Signor, del 1521, referite che 'I Signor voleva far tre imprese, l' una di Rhodi, I' altra di Hongaria, la terza manca a far, le do ha fatte ; la qual non pol esser altra che Italia, et però fa tanto bona ciera a la nation acciò quella non se li opponi, et fa lavorar, sicchè a tempo nuovo el potrà armar et haverà in ordine 200 galle. Disse come el Signor havia fatto ruinar nel serraio… che è gran cosa, dove li bassà deva audientia, per far una bella fabrica, et ruinò il casnà, et fu visto portar fuora un gran numero di danari, come el disse…Et disse che 'l Signor, essendo lmbraim partito in persona, andò a la moschea di suo padre con gran numero di persone et fece ruinar certi bagni di Mustafà bàssa che li costò a farli ducati 7000, unde Mustafà dubitò il Signor li facesse taiar la testa, et mandò soa moier, che è sorella de la madre del Signor, a saper la cosa. Il Signor disse li voleva pagar il costo; ma havea fatto per far iustitia, perehè impediva certe acque publice etc. Disse che Aias bassà è zovene, voria 6 veste d' oro da la Signoria et pagarle, ma li basterà ben do veste se li mandasse. Concluse, li bassà monstra amar questa Signoria molto. Laudò sier Piero Zen vicebailo el domino Thodaro Paleologo suo interpetre, et Francesco Masser fo suo secretario; et disse el vene a la Cania dove è stato do mexi per segurlà di corsari, el è venuto in quà con sier Piero Barbarigo suracomito, la qual galìa li galioti è nudi et crudi et li ricomanda. Disse a Constantinopoli il Signor li fece donar al suo partir do veste d'oro el tanti aspri, che è ducati 100 et uno cavallo, et pregò la Signoria el il Conseio volesse dar una di queste veste in soa memoria in la soa contra di S. Tornado da far uno pano di altar. Et altre parole disse che qui non scrivo. Et venuto zoso, el Serenissimo, iusta il solito, lo laudoe, et fo posta la parte per tutto il Collegio di questo tenor. È cosa ben conveniente et degna de la munifìcentia et religion di questo Conseio exaudir la dimanda ora fatta per il dilectissimo nobil nostro Marco Minio ne la relation sua in recogoizion de la laboriosa legation di Constantinopoli; però, l'andera parte, che per auctorità di questo Conseio, sia donata a la chiesia di S. Tomà, parochia del prefato nobil nostro, una de le due caxache d'oro datoli in dono dal Serenissimo Signor turco, per far uno pivial overo paramento di altar ad essa chiesia ad honor di Dio et del prefato apostolo. Ave : 141, 20.