Copia di una lettera di sier Marcho Minio, ducha di Candia, scrita a' soi fradeli, data a di 25 Marso 1523 in mare, ricevuta a di 6 Mazo.

Come heri terza sera scrisse una brieve, et non essendo partito il navilio, fa questa altra, per dinotar come di hora in hora se intende il male ha fatto la fortuna che fu de qui a li 20 et 21. La neve che caschò ha fatto grandissimo male, ha tolto le rave, et in molti lochi fatto danno a le vide, tolto tutti li frutti di albori, morto uno grandissimo numero di animali cussi grandi come picoli, li quali cascavano subito morti. Heri sera havessimo lettere dil rezimento di la Cania, el qual signifìcha, come a di 18 sier Zuan Vituri provedador di l'armada si levò con tutte le galìe del porto de quel locho, et il Gran maistro de Rodi da Toduru ch'è un locho mia 6 lontan di la Cania, et levati de pocho comenzò la fortuna, per modo che gran futicha hanno habuto a poter andar al ditto locho de Toduru, dove la galìa Lesignana è aperta el persa, anegati do homeni. Se intendeno etiam de altri navilii anegati, et tra li altri uno navilio, del qual non scampò salvo do homeni con la barcha et una remena et uno puto che la fortuna butò in terra, che a pena erano bagnati, et sono sani et salvi, ch' è sia quasi miracolo. Scrita in pressa per partir questa hora il navilio.

Il Signor Dio vi conservi.