Kaynak Türü
RAPOR
Cilt No /Belge No
34/55-58
Kayıt Tarihi
Haber Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Domenico Trevisano
Haber Kaynağının Niteliği
Donanma Generali
Haberin Çıkış Yeri
Haberi Alanın Adı
Pregadi
Haberi Alanın Niteliği
Devlet Kurumu
Haberin Geliş Biçimi
Rapor
Haberin Ulaştığı Yer
Venedik
Kayıt İçeriği

Donanma Generali Domenico Trevisan'ın Pregadi'de sunduğu rapor

Kaydın Metni

Relatione fatta in Pregadi per sier Domenego Trivixan el cavalier, procurator, ritornato Capitanio Zeneral di mar, a di 30 Marzo 1523.

Laudò prima la Divina Maestà che aveva adempito il voler di questo Excellentissimo Stato, che per do cause principalmente I' haveva electo Capitanio zeneral a questi tempi, che fo la prima per conservation dil Stato da mar, la seconda per conforto et sublevation di subditi, quali erano posti in fuga per l'ussita di Stretto di l'armata turchescha, la qual ben chè fusse andata a I'obsidion de Rodi, tamen poteva haverlo cussi presto come I' hebbe dapoi mexi .... e zorni .... statovi a campo; il che se fosse reussito più presto temevasi di qualche altra impresa. Quanto a la prima, che 'I tornava cum aver conservato intacto il Stato di la Signoria nostra, perche, visto che ebbeno la nostra armada, la Dalmatia, Corphù, Zante, Candia et Cypro si confortorono tutti e vixeno contenti da poi. El che havia avuto 42 galie, zoè 6 candiote, le qual sono state perfettissime, ma non bisogna tenirle su I' ixola perchè in caxa sua ogniun se invilisse ; 2 corphuote con sopracomiti vechii, il Petratin et .. , . tamen che non sono da meterle a la condition di le candiote, dalmatine, benissimo in ordine, ma li sopracomiti non erano cusì ubediti per l'odio è tra nobeli e populari; 2 brexane li sopracomiti di le qual ch'è Julio da Brunà e Gabriel di Salò hanno fatto il debito loro, ma le zurme non sono cussi aprobate, perchè oltra che se intorbano, impegnano etiam quel che hanno per bever, et preacipue in Candia, unde la mazor parte di quele è restate nude; poi il resto è galìe di nostri zentilhomeni; et che do galie non vide mai, ch'è sier Nicolò Querini et sier . . . quale fo mandate in Cypro, e però con certeza non sa di quelle, ma dil resto erano benissimo in hordine si li loro Sopracomiti, come le zurme, et hanno fatto più che il debito in ogni occurrentia; e questo è quanto di la qualità di l'armata. Quanto a la impresa di Rodi, benchè più volte di tempo in tempo havesse scritto il Lullo, tamen non voleva restar di dirne qualche parola. Che Gabriel da Martinengo si parti di Candia e andò in Rodi essendo lui Zeneral a Corphù, ove hebbe la nova, e che in Rodi vi era da persone.... milia da fati, non però usi a la guerra, li greci et caudioti et altri, quali introno per defender quella città, per non aver altre fìate mantenuto terra di assedio, nè avuto guera, li ferieri per haver anche loro vivesto senza experientia di difender città, sichè con 3000 fanti italiani experti a la guera si haria fata altratanta difesa di quella è stà fatta, perchè turchi anche loro non sono cusi experti come si crede, et ha valso più la quantità di essi turchi che la loro scientia di espugnar citade. Et disse, havia per fermo che non sono stati manco numero di 205 mila a tal impresa computando li guastadori, che hanno fatto il tutto, perchè questi hanno per spazio di miglia. portato monti di teren alle fosse di Rodi, et hanno fatto 43 mine e più. Et hanno dato turchi asaissimi arsalti a la terra etéam per via di mar, e hanno tratto infìniti colpi di artellaria e mortari, e come il Gran Maistro che vene in Candia li afermò aver mesurato, la bocha di una artellaria turchescha era di palmi 12 che trazeva balota di piera. Disse che li cieli haveva favorito il Turcho a ditta impresa, perchè non avia piovuto in 8 mexi più di 2 fìate; e nello exercito turchesco era stà sempre abondantia de vituarie, e de Egypto havuto infìuiti formenti, et questo perchò mai in altro tempo lo Egypto ne produsse tanta quantità, e vi era ne l'exercito monti di farine che parevano monti di neve; e che in tutto il paexe dil Signor turcho eta il morbo grande, tamen in ditto exercito fin che 'I Signor è stato sotto Rodi non é morto pur uno solo da peste, ma ben è morti assai da fluxo; et che quando Rodi mandò a capitolar era perso gran parte di la terra e rimasti solo da homeni 4000 da guera in la cità, e il Signor turco temeva che 'I soccorso de cristiani non venisse, però contentò a la capitulatione e anche fece per haver alcuni castelli su I' isola. El qual Signor apena si fermò in Rodi che si partite, e si vergognava esser stato si longamente sotto Rodi. Da poi disse, che 'I Gran maistro di Rodi domino fra' Filippo di Veglies francese zonse in Candia a dì 2 Zener cum tutto il suo haver; e ogniun che à voluto ussir di Rodi ha avuto il transito libero, e che tal ha portato ogni cossa di le sue robe via, che pareva che fusse persone che si mutasse di massaria, et veniva con le robe in Candia, poi con li navilii tornavano a cargar ancora di robe per portar via, e turchi nulla li diceva. Et che 'I Signor li ha observato li capitoli. Disse come esso Zeneral havia acarezato honestamente esso Gran maestro quando et vene in Candia; el qual era molto confuso dil loco che l'haveva a elezer di andar, temendo, si l'andava a Roma, la Religion di Rodi in tutto era smarrita; ma che passeria in Puia, e li faria pensier d'andar a Messina o altrove. Disse come havia menato esso Gran maestro atorno le fabbiche di Candia, el qual laudò che si dovesse far più spessi li torioni. Disse poi che quelle ordinanze fate lì in Candia per Gabriel da Martinengo reussivano assà bene. E che I'isola di Candia faceva da homeni da fati 40 milia, e veramente era un regno, perchè era più che mai russe abbondantissima de vini, e che i se fevano richi spazandoli per ogni loco, etiam per ponente, olio perfettissimo et in abondanza cere, mieli, dicendo è da fare il possibele di mantenirla, il che si farìa, armando il Turcho, se a I' incontro se li fesse una bona armata. E queste erano le miglior e più forte mure e torioni che si potessero fare ; non però è da restar da fortificar le cità che hanno bisogno, e che l'opera grande non ne doveva smarir, peruchè in 3 anni de li è stà fato uno torion de muro, e alego l'assedio di Padoa, la qual cità fo circondata da nimici, quella non fortificata molto, ma a poco a poco si era reduta a perfezione. Disse che la camera di Candia havea de intrada a l'anno ducati '24 milia, et che lui haveva acresciuti li dacii dil sal per anni 2 ducati 600, et che li Camerlengi pagavano avanti che il danaro intrasse in camera, e che a questo havia pro visto, e havia perlongato a sier Filippo Trun sindico 3 mexi di tempo, acciò el potesse venir lì in Candia a expedir alcune provision fate per lui in ditta camera. Disse l'avia messo una angaria, ch'è un soldo per lira di quelle di le taie, et un .... per caxa. El trato de ditti danari havea deputa al cavar dil porto. Disse quel arseual havia 5 volti per galìe, et che erano 6 galie, le qual però haveano bisogno de bona conza, e che l' havia tolte molte cosse di ditto arsenal per dar a l'armata, qual bisogna remandarne. Da poi disse come parti de Candia a di ... et andò a la Cania, dove havia asetato alcune sete di vilani fumiani che sono in numero 600, tutti banditi e ladri, quali occupavano le intrade de nobeli de ditto loco; et che in Chiaramea et altri lochi non havevali usato alcuna severità, acciò che non andasse tal fama alle orechie dil Signor turco, et fatoli venir qualche stranio pensier in la testa. Et haveva statuito tempo uno anno a remeter i loro mali muodi, et lassar scuoder le intrade di loro patroni, et che quello che contrafarà sia impune morto, et chi l'amazava fusse assolto. Item, che quelli hanno promesso al tutto di atender et darli le intrade. Da poi vene al Zante, dove ha trovato molto populo e quell’ isola ben augumentata, e laudò sier Fantin Zorzi di sier Nicolò, era suo nobile, qual in loco di sier Pirro Griti, morite, lui el messe Provedador; el qual havia catà soto terra certe monede di Santa Lena, et portava la parte di la Signoria di qui. Disse che l'era stato a Corfù e voluto veder quelle fabriche; qual non laudò il contrafosso et non stevano bene, praecipue a la banda dil monte, dove era stà fatto uno muro alto, et bisognava bassarlo e spianar il monte, altramente tutto slava in pericolo venendo l' inimico a campo. Laudò il baylo sier Andrea Marzello, qual era homo vigilante. Disse poi che l'avia auto Soracomiti vechii, quali haveano fato il debito con galìe perfectissime, sier Alvise Michiel di sier Vettor, sier Vicenzo Zantani, sier Bernardo Dolfìn, sier Simon Lion. Laudò sier Stefano Trivixan, sier Polo Justinian e sopratutti sier Nicolò Bondimier di sier Andrea, i qual 3 è sopracomiti nuovi; nè di altri parole. Laudò Zuan Jacomo Caroldo stato suo secretario, Lunardo Brexan suo armiraio, et laudò molto Nicoliza, fo suo comito, qual era valente, ma più in governar galie grosse che sotil, et fece lezer le parte avia et ordeni posti de lì, videlicet che li Soracomiti candiuti desse la manestra a le zurme, come fanno li altri Soracomiti, el altri ordeni. Poi dimandò perdon si non haveva cussì satisfato a li voleri di questa Illustrissima Signoria, et vene zonso, et hessendo sul scalin, disse, haver pretermesso in laudar li rectori di Candia, et laudò molto sier Marco Minio duca, et vene zoso. Era vestito di scarlato, sulla renga dove va quelli di Colegio. Et il Principe lo laudoe molto, e in questo modo laudo fo molto longo con bona voxe, tamen vechio e non pol piu.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).