Venedik'in Roma elçisi Alvise Gradenigo'nun Sicilya'dan gelen Rodosluların Osmanlılar ile anlaşma yaptıklarına dair haberi içeren mektubu
Di Roma, di l’Orator nostro, di 26.
Come era zonto lì il Viceré di Napoli nominato . . . . et il ducha di Sexa fo fio dil Gran capitano, qual fa l’oficio di orator. Et per esser intrati sotto sopra, non li andò contra si non la fameia dil Papa. Et poi dito Viceré ave audientia. Stete in streto coloquio con il Papa a rasonar. Si dice, è venuto perchè il Papa dagi favor a l’acordo si trata. Chi dice perché il Papa sii contento l’arziducha di Austria habbi la ducea di Milan, chi per haver Siena per uno de l’Imperador, hessendo morto il Cardinal Petruzi che quella dominava. Il qual Viceré par habbi auto di Sicilia nova, non dice il tempo, che quelli di Rodi capitolavano con il Turcho.
Item, scrive, il Papa ha fatto comandamento a li cardinali tutti vengano a Roma a ciò si possi redur concistorio con più numero. Et si dice, il Papa fa questo incolpando il Cardinal Cibo di la morte dil signor Sigismondo di Chamarin suo cugnado, et lo voi aver ne le man. Scrive die di le cosse di Rimano…