Girit Dukası Marco Minio'nun kardeşi Francesco'ya yazdığı ve Osmanlı donanması hakkında edindiği bilgileri içeren mektubu
Sumario di una letera di sier Marco Minio duca di Candia, data a dì 30 Zugno, drizata a sier Francesco Minio suo fratello, ricevuta a dì 30 Luio 1522.
Come scrisse a dì 12 del presente dil partir di le 4 galie con lo eunuco turco, el sono andate in compagnia fino a Micone e Ilo. Solum è andate sino a Syo a meter de li lo eunuco c suo compagni e robe. La nave turchesca partì a dì 11 e nou volse expetar le galìe; la qual poi parli non è stà vista in alcun loco, siche non sanno dove la sia capitata, pur sperano di bene. A dì 15 partì domino Agustin da Mula proveditor di l’ armada de lì con il resto di le galìe et è andato fino a Nixia; dal qual haveno letere, che le do galìe dovea sequir il camino lino a Syo, e per tempo contrario haveano convenuto deferir a Micone, le altre do erano ritornate a ritrovarlo. Scrive, fo armato lì in Candia do galie, et quella di Retimo et la Cania, et ancora ne hanno armate do altre Zena et Muaza; per armar di le qual do non hanno auto da la Signoria salvo ducati 1000, che bisognava più di 3000. E questi do gripi Coresi zonti a dì 23 aveno ducati 500 di tornesi in barili 5 ; siche non hanno auto sin quel zorno se non ducati 1500, tardi e mal aparecchiati. Volendo armar altre 4 galie non li vedeno il modo, perchè si hanno impegnati per armar queste do, e li Sopracomiti dicono non troverano homeni per armar per mexi do. Sichè si ritrovano in tutte quelle difficoltà si poi haver, e in un mazor fastidio, che una gran parie di le biave di questa insula sono perse. La masarea che solea dar il viver a questa cità non ha produto la semenza, el questo'per la grande sicità è stata. Unde è astreti a far ogni provisione possibile. Voleno mandar a tuor formenti nel colfo di Lepanto. A Napoli di Romania è stata mala sasone. Negroponte non bisogna mandar rispetto l’ armada turchescha; e per questo effetto hanno dimandato de lì uno imprestito, sichè etiam di questo si ritrovano in fastidio, e non hanno solum carestia, ma manchamento di formento, sichè per armar non sperano aver imprestito. Scrive di la nave turchescha fo de lì, qual si fusse stà mal capitata si haria auto tanti garbugii, che tristi nui, et la temeva molto di (?)... Et in quel giorno dita nave gionse de li si parli di Candia uno brigantin del Gran Maestro di Rodi, il qual per uno turco fu conoscuto, et vedevano si armava galie de qui e devedarii di esser acompagnata. Heri haveno letere di sier Piero Loredan consolo in Alexandria, come Cairbech dal Cayro haverli mandalo a far comandamento che ’I spazi uno bregantin a posta de qui con dir haver inteso ditta nave esser capitata qui, e li debano dar scoria che la compagni in loco sicuro per esser nave richa, et haver molti presenti sopra che si manda al Signor. Etiam haveno letere di nostri mercadanti, dicono se ditta nave perise, loro sono per haver grandissimi garbugii. Scrive esso Duca non è dil tutto ancora ben risanato, nè resta di far tutto quello si rizercha, et caminar etc.
Da novo ebbeno in questi zorni, per uno nave venuta da Syo, come de lì erano capita vele 52 turchesche, le qual erano partite divise in quatro parie e indicano andasseno a Rhodi. Da poi è venuto de qui uno gripo da Rhodi parli a li 17 dil presente, dice haver visto vele 40 turchesche in canal di Rhodi, e andavano al Fischo, e che si diceva che drieto di quelle vegniva gran numero di vele, e al Fischo erano gionte molle gente terrestre. Ieri gionse de qui il Provedador con do galie, le altre ha mandato, 5 in Cypro, do a Cerigo, il resto a Napoli di Romania per biscolo. Riporta che ritrovandosi a Nixia spazò uno brigantino a Palamesa con homini di discretione sopra quello, li quali ritornati li referite, haver parlato con 3 homeni venuti da Samo, li quali hanno ditto haver visto passar per quel loco l’ armata Turchescha, la qual tendeva verso Rhodi, e per questo esso Provedador ha richiesto che si spazi questo brigantin fino a Liesna, et cussi l hanno fatto. E l ozi spazono uno brigantin per Scarpanto e più oltrà per intender di novo.
In Candia, a li 30 Zugno 1522.