Kaynak Türü
YAZIŞMA
Cilt No /Belge No
33/360-62
Kayıt Tarihi
Haber Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Antonio Cornero
Haber Kaynağının Niteliği
Zabit
Haberin Çıkış Yeri
Haberi Alanın Adı
Niccolo Michiel
Haberi Alanın Niteliği
belirtilmemiş
Haberin Geliş Biçimi
Mektup
Haberin Ulaştığı Yer
Venedik
Kayıt İçeriği

Girit zabiti Antonio Corner'in Osmanlı donanmasının hareketleri ve seferin Rodos'a karşı olacağına dair haberleri içeren mektubu

Kaydın Metni

Copia di una letera di Candia di sier Antonio Corner, scrita a sier Nicolò Michiel qu. sier Francesco, data a dì 12 Zugno 1522.

Come per una altra ha scrito copioso per il Duca vechio missier Antonio Morexini, qual per tempi contrarii non è partito, et è zà montato in galia Calerga per condurlo a Corphù. Et scrisse del miserando caxo di sier Luca Barbarigo suo cugnado, qual, come volse la sua disgrazia, essendo zonto apresso caxa sua per mezo la Cania si butò in mar, talmente che si anegò, e in spazio di zorni 8 fo trovato ne le parte di Rethimo, e il corpo fo conduto qui in Candia. E havendose lui medemodala tal morte, non si trovava ch’ il volesse azetar a sepelirlo in sacrato; ma pur è stà messo in chiexia. In questo zorno si à auto a hore 19 letere per uno brigantin spazato a posta da Syo, come l’armata dil Turco era in ordine per ussir a di 15 dil mese presente, e zà era zonte lì a Syo 10 galie e fuste 9 capitanio un Suliman reys, qual vene per levar tutti li corsari sono in quelle parte, zoè Suurisan et altri, perdonandoli di tutto quello haveano fatto, e che tutti si debbano redur con le sue fuste in l’armada ; la qual quanto per il vulgo, si diceva per Rodi. Scrive mo’ aver visto per do man di letere, l’una di missier Dimitri Rali, che dize proprio in questo modo. Ne era in ordine per mandar cori di bufali zerche 60, et 100 cori di boi, poi tra altri cordovani, tra pizoli e grandi, fino al numero di 250, li quali el merchadante che li ha si atrova ancora in Turchia, pur a judizio suo è per mandarli a uno sier Marco Gisi merchadante che sta a Rodi, over pur a uno Paleologo si atrova in Cypro. Quanto se intenderà di questo, aviserò etc. Pur si dize, per el ditto dil vulgo ut supra, per Rodi.

Ho visto una altra letera dil duca di Nixia. Acusa aver letere da Syo, e quelli di Syo letere da Rodi di 3 di l’instante; come, secondo el solito, soleva far certi fuogi in terra ferma da certi spioni tegnivano continuamente; dove andò la fusta secondo usanza per veder, tra li quali ne fo uno nominato Antonio, homo pratichissimo in Turchia simelmente ne le cosse di Rodi Dove andato, trovò pur assai turchi merchadanti, e fo richiesto ditto Antonio che ’I dovesse dismontar in terra lui, dovesse montar dui turchi su la fusta. Et cussi veneno, e lui smontò in terra. Qual subito fu preso, e comenzono atorno la fusta, la qual se retirò e uno di ditti turchi si butò in mar e scapotò, l’altro fo menato a Rodi. Dove confessò come ditta armada era destina per Rhodi; ma la zente non era zonta al Flisco da persone 25 milia, si iudica di certo sia per dita ixola; et per quanto si dize, ha cavalchato la persona del Signor per vegnir a tal impresa. Missier domine Dio provedi, che non havendo socorso, forte se dubita, benché se dize che in la mostra fata a Rhodi s’ hanno trovado persone da fati l4 milia; ma non si dà fede, non ostante sono stà retenuti alcuni navilii nostri; e che stanno con bon animo e ben disposti e ben in ordine di artellaria, munizion e vituarie; ma se non hara socorso se dubita che si Rodi se perde, quod Deus avertat: non so quello sarà di nui. È zonto sul tardi qui il clarissimo Provedador di l’armada missier Agustin da Mula; quello se delibererà non mancherò di avisar. Scrive, per letere à aute esso Provedador di la Cania per uno gripo, mancha di Venecia zorni 20, é letere in missier Francesco Bon di missier Nicolò, di so fio, che la Signoria zà havia fato Zeneral il clarissimo missier Domenego Trivixan a termina di armar altre galle 20. Tamen di questo qui non è altri avisi, essendo tanti garbugii di stà maledetta armada che per tutto se rasona. Nui de qui in non mediocre dolor si atrovamo, che in vero non so quello diebo far.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).