Elçi Marco Minio'nun kardeşi Alvise'ye yazdığı Belgrad seferinden zaferler İstanbul'a dönen I. Süleyman ve maiyeti ile görüşmesi ve iki devlet arasında ahdname'nin yenilenmesi gibi çeşitli diplomatik konuları içeren mektubu
Sumario di una letera di sier Marco Minio orator al Signor turco, data in Constantinopoli, a di ultimo Octubrio 1521, drisata a sier Alvise Minio suo fratello.
Come era stato in aspectatione, da poi le ultime sue di 29 dil passato, di aver letere di Venecia, et li par di novo non haver inteso alcuna cosa già tanti mesi, ch'è da primo Avosto io qua non hanno letere, e per mar non è venuto alcun naviglio di Candia, crede per li tempi contrarii. Scrive esser stato de li ad expectar il Signor, il qual a dì 19 di questo vene con tre fuste ad hore una e meza di note, et intrò nel suo seragio. Tutti questi grandi per do giorni avanti li andò contra pensando soa excelentia dovesse venir per terra; ma quando el fo a Silivrea, terra cercha mia 40 luntana di qui, montò sopra ditte fuste. Da poi zonto, parte il di sequente e parte il dì da poi gionseno li tre bassa e il bilarbeì di la Grecia, stati con esso Signor in campo. Lo aga di janizari vene cercha zorni 10 avanti, et Sabado pasato vene Ferachat bassà, ch' è stato a la impresa di Soria contra el Gazelli. Li fu mandà una galìa con la qual passò di qui, e li altri bassa lo andò ad incontrar quando fu dismontato di galìa, e il dì sequente lui andò a basar la mano al Signor et portò li presenti, che cussi è il costume di qui. Scrive esser stato a visitation di tutti questi bassà cum li presenti e de' al bilarbei di la Grecia et agà di janizari, et da tutti è stato ben visto. Da poi la prima visitatione, un'altra volta è stato da loro per nararli le querimonie di nostri. Et scrive, aver ritrovato alcuni patroni di navilii in presone e molti galioti, che sono zà do anni in presone presi a Tripoli in terra. Spera di farli tutti relassare, et similmente la nave de Ciprian da Mosto cum tutti li homeni et robe, la qual si expecta di giorno in giorno che zonzi li in Constantinopoli. Li bassà li hanno fato le querimonie de li soi, et praecipue di le 4 fuste, che questa cosa li dà più da far che alcuna altra. E il conzar che fece el Baylo nostro, fo si dovesse expectar I' ambasador di la Signoria, che lui parleria di questa cosa; et questo li ha ditto quel ambasador dil Signor fu a Venecia, che ancor lui promesse di far che più non si parleria di questa cosa, e cussi facendo aspetava premio. Scrive, a li 29 andò a la Porta, et prima in audientia con il magnifico bassà stete, dove per una et I' altra parte furono fate le querimonie etc. Da poi introno dal Signor, el qual era sopra uno mastabè intro uno loco assai grande. Li basò la mano e il medemo fece sier .... sopracomito, Constantin Cavaza secretario et sier Francesco Minio suo fratello. Poi restò dentro esso Orator con il secretario solamente, et si alegroe cum sua excelentia di la creatione sua a questa Sede, et di la vitoria conse quita. Esso Signor li dimandò in risposta quello voleva a dire che si havea tanto lardato a mandarli ambassador? Fece le excusatione conveniente. Alora el Signor disse “nui confermaremo li capitol di la paxe” et cosi tolse licentia, perché cussi volseno li bassa, li quali steteno sempre in piedi. Scrive, quando l’ando a dita Porta, li vene a levar di caxa el subassi de Constantinopoli et il Zaus bassi dil Signor con 40 cavali, poi la sua femaglia et molti nostril merchadanti, siché erano da 70 cavali. Scrive, atendera a far liberar questi nostri el expedir li capitoli di la paxe, e spera fin pochi giorni haversi expedito. Scrive, questi molto si gloriano di haver obtenuto Belgrado per esser loco di grandissima importantia; crede un altro anno ritornerano a la impresa. Heri gionse de qui l'armata di questo Signor per disarmar. Si dice hanno preso uno galione di Candia, veniva di Soria. Hanno morto circha homeni 16, et tolto le robe, conveneno habandonar il galione, sopra il qual restò pochi homeni; et questo perchè alcune barze di Rodi et galie li deteno lo incalzò, et si non fusse che cessò il vento che haveano, dita armata scapolò, perchè le barze non la potè sequir per esser restate in bonaza. Scrive, heri fu sepulto uno fiolo di questo Signor, il qual è morto dal male di le varuole, era di anni 9, et a li 17 li morite una fiola, et cercha giorni 5 avanti che lui Orator arivasse de li, ne morite uno altro fiolo maschio; sichè li è restato solum uno fiolo de cerca anni do ; ma il Signor è zovene, potrà farne di altri fioli. Li bassà furono a piedi acompagnar il fiol morto la sepultura, et ozi per questo si fa grande elemosine secundo il suo consueto.