Çeviri eksik.
Dil dito, date a di 13.
Come fo a Strigonia da dito reverendissimo Cardinal, e li comunichò le nove. Ringratiò molto la Signoria, dicendo in ogni tempo havia fato bon officio per la Signoria nostra, sicome fusse sta nostro patrino e cussi sara fin a la morte, e che queste nove dil Turco sono di momento, e li principi cristiani hora doveriano far union, con altre parole ut in litteris; el che la Signoria ha molti li vol pocho bene de lì, ma lui sempre è stà bon amico. Poi disse aver auto nova il conte Bernardin di Frangipani con altri di la Corvatia e il conte Zuane di Corbavia aver fato insieme conjuration di farsi tributarii al Turco, et zà hanno mandato al bassà di la Bossina di aver salvo conduto di mandar per questo soi noncii a la Porta, sichè tutta la Schiavonia fino a la Sava si voleano dar a turchi, il qual pensier fo disturbato da lo episcopo di Xagabria e dal conte Piero nostro nepote; la qual cossa facendo saria gran danno per la Signoria per li confini hanno con loro e turchi veriano a farli danni; per il che li prediti hanno mandato soi noncii a questo Re et a la Signoria vostra, etiam al Papa, per il che questo Re vorà divertirli di tal pensier et sperava si manderia a la Signoria etc. Poi parloe di le noze fate, dicendo è ben per la Signoria per li confini harà, e tien sara perpetua pace con lo illustrissimo don Ferando, e si l'Imperador volesse far guerra, questo Re saria bon instrumento di conzar le cosse. Sichè il Re fara ogni bona opera si la Signoria non si movi di strada, e lui Cardinal farà sempre ogni bon offìtio; e si scusò che domino Filippo More fo mandato a la Signoria per danari, che lui non voleva; ma de lì sono pochi boni et di mal si nutriscono, ma poi che l'è li, è bon la Signoria aconzi questa materia di danari etc. Scrive, volse esso Orator restasse lì per tre zorni, e cussi restoe.