Dil ditto, di 13
Come andò dal Re a comunicarli le nove, et udite lo feno tirar da parte, et vete che tra loro molto parlavano che la Signoria havesse rato orator al Turco senza sua partecipation. Et poi stati assa’ in consulto, lo feno chiamar dicendoli il Gran Canzelier, per nome dil Re, ringra tiava la Signoria di tal avisi, ma li pareva di novo la creation di l'orator senza sua intelligentia; et come l'era venuto uno orator dil Turco di qui per voler far paxe o trieve con questo Signor nuovo come a Soa Maestà pareva, et che lui non li voleva risponder se prima non havia il parer di la Signoria nostra come sua bona amiga, et cussi dovea aver fato la Signoria con lui; et I' orator vien qui hara commision di parlar di questo a la Signoria per esser beneficio di la cristianità.L'orator rispose che la eletion di l'orator era secondo il consueto, che sempre che moriva un Signor e succedeva l' altro. la Signoria mandava oratori a dolersi et ralegrarsi. E cussi havia electo questo. tamen scrive, questi hano auto a mal tal electione. Avisa, doman parte domino Fillipo More sopraditto, vien orator a la Signoria nostra.
Item venute letere dicome la Cesarea Maestà è risolta non voler per moglie la sorella di questo Re, ma ben darla al fradello don Ferante e li dari la Stiria e la Carinthia e il conta' di Tiruol, con darli etiam a l’anno d'intrada ducati 100 milia. Et questi non si contentano dicendo, la Cesarea Maesta non patira mai privarse di stado per darlo al fratello etc. tamen aspetano li oratori di questa Maesta quali diono ritornar con la ferma risolution.