Londra elçisi Sebastiano Giustiniani'nin Kardinal Wolsey ile yaptığı Türklerin Doğuda yarattıkları tehdit ve bu tehdit üzerinden yapılan Avrupa ittifaklarından bahseden konuşmaları içeren mektubu.
çeviri eksik.
Da Ingalterra, di l'orator nostro, data a Londra, a dì 7.
Come non à potuto aver audientia dal Re, come scrisse per soe di 18 dil passato, ma solum da quel cardinal Eboracense. ltem, ricevete lettere di 25 Octubrio et 7 Novembrio di la Signoria nostra, con sumarii di lettere di Levante, per le nove dil Turco, unde fo dal Re e li comunicò queste nove grandissime dil Turco, tutte a ruina di cristiani per la gran potentia averà. Soa Maestà monstrò farne poco conto, perchè non atendono ad altro che a le cose de Italia e di Franza; e pur dicendo esso Orator, si la Cristianità non farà provision, questo si farà signor dil mondo, Soa Maestà disse vedrà col tempo li progressi soi, nè altro ave da Soa Maestà. Poi parlò al cardinal longamente comunicandoli tal nove. Soa signoria, che non ha il cuor ad altro che a le cose de Italia e Franza, disse: " Bisogna vui lassè Verona, et è stà terminà mandar oratori di la nostra liga a protestar al re di Franza e vui lassè Verona a lo lmperador, altrimenti tutta la liga vi sarà contra e vi priveremo de li comerci per tutto il mondo, e da mar e da terra; se vi farà guerra, e vi trateremo da infedeli, e vi bisognerà andar in Turchia; avisandovi li oratori vi protesterano, vi darà termine uno mexe di tempo a lasar Verona, e poi vi si farà la guerra si sarete obstinali; ma lassando Verona, porete intrar in la nostra liga, e si farà pace universal contra Turchi, e vi dico il Re nostro vi anderà in persona ". L'Orator disse: "La Signoria dia lassar Verona, ch' è soa, e quelli la vol tenir contra il dover non è imputati ! e questo non meritava la Signoria nostra a la grandissima observantia portata a questa Maestà, la qual, insieme con li altri Principi cristiani doveria atender a li eminenti pericoli de la Cristianità, e soe signoria, come cardinal di la Santa Chiesia, doveria far ogni opera a questo". Soa signoria disse:" Lassè Verona et intrè in la nostra liga" e l'Orator disse : "La Signoria non romperia mai la lianza e liga l' ha col Cristianissimo re" li cardinal disse: "Lassè Verona, se no perderè tutto il vostro Stado, perchè questo Re voi Verona sia di I' lmperador, perchè tenendola vui, sempre el re di Franza porà venir in ltalia a tuor il reame e altro, e l' lmperador non potria venir a obstarli". E l'orator disse:< Verona non è la porta di vegnir la Cesarea Maestà in Italia; ma è molte vie, maxime el Friul, ch'è aperto" El cardinal etiam disse: "Vi faremo scomunichar al Papa, e voremo tutta In spexa si farà in questa guerra vi faremo vui ge la refaziate'. Credete Franza vi sia molto amico ?", et si levò esso cardinal susoe zurò sopra uno Crocefixo, dicendo : "Sete azechati. Savemo il re di Franza trata con l' lmperador di far paxe e tassar legni Verona e abi etiam Brexa, che vui adesso tenete,, dicendo: " Si fusse vostro senator, in quel Senato suaderia per ben vostro intrate in la nostra liga; si faria pace universal e cesseria le guerre, altramente in poche setimane, non mexi, perderete tutto il Stado vostro" L' orator disse: " Monsignor reverendissimo, il tempo conseierà la Signoria nostra e Dio l' ajuterà :, etc.