Da Ragusi, per uno gripo a posta, è zorni 15 partì, qual portò una letera scrive Jacomo di Zulian a Nicolo Aurelio secrètario dil Consejo di X, di 15 Novembrio.
Qual manda la copia di una letera dil Signor turco, scrive in Aleppo a di 30 Avosto a la comunità di Ragusi, la copia de la qual sarà qui avanti posta. Et scrive come, hessendo in bona paxe col signor Soldan, et mandatoli ambasadori per volerla firmar, quello ha zercà farli mal, per il chè è venuto col suo exercito. Et a dì 25 Avosto, scrive dove, zoè . . . . . havendo prima aquistà molti lochi, comenzò la pugna a hore una de di, qual durò fin . . . . et con l'artelarie e schiopi soi combateno, e a la fin fo vitorioso, morto il Soldan con molti signori; al qual Soldan li fo tajà la testa e presentada a lui, et roto li so mamaluchi, et era intrato in Alepo. Et scrive molti lochi in quel paese aquistati ut in litteris, con altre parole. Per tanto li scrive e comanda debano far resta per tanta vitoria auta, et pregaseno Dio per lui.
Et in le letere dil prefato Jacomo di Zulian, par el signor di Aleppo fuzisse dal Turco, qual li ha dà un sanzacato apresso la Servia, et che 'l Signor turco havia mandato un ...con 80 mila cavali verso el Cajaro.
È da saper, in Rialto e per la terra fo ditto, tamen non era nova, ma si dice vien da Ragusi, che il Signor turco era intrato per forza in Damasco, et tajà tutti a pezi, et etiam li nostri mercadanti posti a sacho et amazati, et ordenato che Mori cavalchino cavalli. Et non fu vero, tamen in la Signoria di questo non è alcun aviso.