Janos Zapolya ve I. Ferdinand arasındaki anlaşma görüşmeleri; I. Ferdinand ve V. Charles tarafından Osmanlı tehdidine karşı yapılan askeri hazırlıklar hakkında.
Da Ratisbona, di sier Nicolò Tiepolo el dottor, et sier Marco Antonio Contarini oratori, di 19 marzo, ricevuta a dì 3 april.
Come a li 15 riceveteno nostre di ultimo di febraro, con li avisi di Constantinopoli, et a li 19 poi riceveteno altre nostre di 8 marzo zerca lo imprestedo posto al clero, et di questo il papa ha dato aviso al reverendissimo Campegio legato, non facendo però molta querela, nè che ne parli a Cesare, ma solum avisar li signori venetiani hanno negato le do decime, et ha imposto al clero un imprestedo di ducati 120 milia, che è mò il quarto senza alcuna licentia o saputa nostra. Questa Maestà va ogni giorno megliorando, stà in piedi, va passegiando, apogiata però sopra uno bastone, per la camera. A li 15 il reverendissimo Legato ave audientia, ma non admete altri, licet sia qul uno orator novo del Serenissimo re di Anglia, et uno di Zenoa oltra nualtri. Di l'accordo tra il re Zuane e il re di Romani nulla si dice. Li oratori dil re di Romani destinati al Signor turco sono ancora in Lubiana e non hanno auto salvoconduto. Domino Hironimo Lasco ha ditto il suo re Zuan desidera l'accordo, et redursi in loco idoneo a trattarlo, et che manderà li soi oratori. Questi hanno deputà Patavia in Baviera ne la confluenza del Rheno et Danubio, non molto lontano di questo loco, qual loco non piaoe al re Zuane. Il re di Polana ha scritto a questa maestà, et manda le copie di le lettere de dittoo re et la risposta di Cesare; et lo nomina adversario dil re di Romani non nominandolo re di Ongaria. Et cussì vol questi, quali laudano redursi a Patavia. Item, manda una lettera pur Iatina del Lasco, scritta a li principi di Germania. Li apparati turcheschi risonano da ogni parte e da Roma e altrove et de Italia et de Ongaria, za zorni do, vene nova dil zonzer milia turchi a Belgrado.
Si dice etiam erano venuti a Cinquechiesie, coni qual erano insieme il reverendo domino Alvise Gritti. Questa matina s' è ditto esser zonto nova che scodendosi da li agenti del re di Romani e da, quelli del re Zuane alcune taie per ciascuno di loro ne li lochi di l’Ongaria, uno capitano del re Zuane con alcune gente passò ne li confini dil re di Romani in uno loco propinquo a Strigonia di là del Danubio per astringer quelli voleva it pagamento de le taie, perilché il capitanio dil re di Romani, che con alcune genti allogiavano a quelli lochi vicini, venero a le mane con questi ungari et combatterono insieme con occisione, come questi dicono, di moltidi loro ongari et ne morirno assai, et di quelli del re di Romani pochissmi. Si stima questa Maestà è più caldo in far le provision, sicome havemo inteso da l’orator di Zenoe; et ha fatto per mezo di messer Ansualdo de Grimaldo rimetter la Genoa da ducati 100 milia, oltra li 60 milia scrissi mi Nicolò per mie da Bruselle, et per via di mercadanti di Anversa ha renovato li ordeni di fortificar et munir li lochi importanti del regno, et di acerese l’armata di galie et altri legni; vol haver 20 mila combattenti; et è per expedir il reverendo domino Joanne Reni, solito aver tal carico, che vadi con domino Erasmo Doria a Genoa. Dice Soa Maestà haver un milion d'oro posto da canto, il qual lo voi spender con aliegro animo con la vita insieme in servitio di la cristianità. Ha mandato in Austria per far una discrition di zente, et vol de lì haver 12 mila fanti in ordine a ogni bisogno. Si dice il Serenissimo re di Romani, poi Pasqua, esser per andar io Bohemia per poner ordine a le gente di quel regno per tal impresa.