Venedik'in I. Süleyman'a yolladığı elçisi Pietro Zen'in 23 Temmuz 1523 tarihli İstanbul çıkışlı Dubrovnik üzerinden gelen mektubu
Da Constantinopoli vene lettere di sier Pietro Zen orator nostro, di 23 Luio, venute per via di Ragusi.
Come esso Orator havia hauto audientio dal Signor turcho molto grata.
ltem, che de lì era gran peste, et sier Andrea di Prioli baylo nostro era morto da peste in do zorni a di 16 dito; il qual il Luni disnò con dito Orator, il Marti si amalò, e il Mercore morite. Et erano amalati anche alcuni altri fatori de nostri zentilhomeni fano a quel viazo, ut in litteris.
Scrive come, perchè al Cairo era sussità certi schiavi con intelligentia de arabi per far novità, per tanto si mandava do bassà, uno a star al governo di la terra et uno altro di fuora, et 2000 janizari, et che 'I Signor havia fato retenir 3 nostre nave per mandar dite zente in Alexandria.
Unde l’orator parlò a li bassà dolendosi di questo, et saria la total ruina di merchadanti e con gran faticha I' otene la liberation di quelli. Scrive dil zonzer di Alexandria una nostra nave de lì con le robe ro di Chairbech che mori lì. Scrive, a l'audientia del Signor intrò con do so' fìoli sier Francesco e sier Carlo Zen, il soracomito Gabriel da Burnà brexan e il suo secretario Jacomo Vedoa, i qual tutti basono la man al Signor; et eravi etiam il baylo. Questo fo a di . . . . Luio, el perchè havia dato in scritura quello esso Orator rechiedeva dal Signor a li bassà, i quali disseno monstreriano al Signor, nè bisognava altro che basarli laman, darli la lettera di credenza e ussir fuora et loro lo spazeria; et cussi fece.