Pellegrino Venier'in erkek kardeşi Pietro'ya yolladığı Palermo çıkışlı 27 Nisan 1523 tarihli Batı akdeniz haberlerini içeren mektubu
Sumario di una lettera di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, data in Palermo a di 27 April 1523, drizata a sier Piero Venier suo fradello.
Come, a di 17 di I' instante, fu I' ultime sue. In Tunis, per brigantini et nave venute di qui in zorni 6, se avisò esser morti da peste da 100 mille mori, et 12 mille christiani captivi ; altri dicono 180 mille mori, et continuava assai. È morto Bortolo Tesha, Francesco Catanio el il forzo di mercanti erano li, con li soi fiòli e moier. li Re era fuora. È venuto con questa nave tutte merze; il signor de doana (sic) stava bene. Son di levante venute da fuste 16, et 8 era prima. Dio provedi.
A Messina, fin a di 23, non era zonto il reverendissimo Gran Maestro di Rhodi, e di lui non era alcuna nova, nè di 10 navilii era di conserva. Et era zonto la nave grossa in Messina, non sapeva dir di le dite : hebeno gran fortuna al partir di Candia. Molti iudicha il Gran Maestro sia per venir de li per esser securo dil thesoro si atrova ; fase varii iudicii. Eri a di 8 parti di qui le do nave nostre con vini di missier Zuan Francesco Zustignan patron, el l'altra fato capitanio sier Beneto Zane etc.
In questo regno la saxon di formenti va bene, a Dio laude, a lari 17 e mezo son li presenti et pochi. Per un cavalier di Rodi, castelan de Trapano, é stà dito aver nova 24 galìe de turchi esser zonte a Zerbi, et lui è a Messina, e per tutto questo regno è ordinato le guardie.
Di ponente, in Maioricha intrò il Vicerè e si stava con paxe ma con morbo, e cussi è per tutta la Barbaria. A ponente, fo dito l'esercito francese verso Fonterabia aver preso San Bastian, ch'è il primo locho è in quelle parte. La guerra è più accesa che mai.
Corsari francesi assai per tutto : Idio provedi. Le galle nostre di Franza si aspectano.
Qui nel regno, il morbo per la Dio gratia si sente passar bene. In questa cità si fa le guardie più excesive di terra dii mondo; non lasano pralichar a niun navilio vegni, che invero si sente la Italia esser infecta in molte parte.
A Napoli per loro regimine è stà scoperto certo tratato de molti de questi nostri in Roma, e di qui ne son fugili molti etc.