Qui sarà posto el sumario di do letere venute da Modon, di Zuan Foscari, scrite al prefato sier Piero Dolfim, una di 2 seplembrio, l’altra di XV ditto.
Primo, come era in grande affanno per le cosse seguide, et se atrovavano in grande angustie per li malli portamenti di la nostra armada, et che la nave Brocheta, di bote 700, andò a fondi per colpi di bombarde, più di le nostre cha di turchi, volendo trar quelle a’ turchi. Et si duol di la morte di quel magnifico e magnanimo sier Andrea Loredan, del qual tremava tutta la Turchia, nè altra dimanda faceano turchi, salvo se la persona del ditto era su questa armada ; e la fortuna permesse, che in quel horra zonse, montò su la Pandora, e senza arme, e non fo mandà pur una galia, quando se brusava le nave, a recuperar li homeni, e si potea recuperar la Pandora, si ’l havea un poco di remurchio. Ma, apizata la nave dil turco, essendo questa per pupa de quella, quel fuogo brusò anche questa, e li nostri homeni fono recupera da certe fuste de’ turchi, la mazor parte anegati, e quelli recuperati el sequente zorno, zonti in terra, fono taiati a pezi. In li quali da’ nostri fu visto el corpo de un zovene con camisa bianca sotil; se judicha, sia sier Alban d ’ Armer. Solo el Loredan si dice esser vivo, perché si dice, che Camalli disse al bassà de l’armada, che non se dia far morir sì excelente homo, el qual, insieme con uno altro zovene, Agustin Foscolo, da Modom, prexo su l’isola Cavrera, pasando l’armada de lì, fono mandati al signor. E quando fo investida l’ armada, si le galie grosse sole investiva, tutta se haria auto, perchè più di turchi 2000 de quella armada era in terra per scampar, e cussi era deliberà di far tuto el resto. Ma altri non investì cha la galia Poiana, la qual, essendo in mezo di tanta armada, ussite, foli ferito quasi tutti li homeni. Driedo questa, vene la nave capetania, con el trincheto mostrò di acostarse, e saltò a l’orza e scampò via. E per camin se inbatè in un schierazo de’ turchi, e butoli e rampegon, e tirolo in mar, e brusolo; era cargo di risi, farine, cebibi e caviari, robe de bazarioti per l’ armata; sul qual era 16 homeni; e cussi si messe in mar quella note con tute le nave, e andò per fin a Strivali, e steno 4 zorni a trovarse con il resto di l’ armada. Poi, essendo la turchescha a Chiarenza, essendo la franzese con la nostra, fo investita, e preso 4 galie, e una fusta, e una nave francese grossa, dita la Chiaramonte, rimasa ultima, havea 700 homeni, di qual era 300 schiopetieri, et 50 galie turche la messe in mezo. E quella, diserato a una banda soto vento 200 bombarde a un trato, fece gran frachasso de’ turchi. Se judicha, l’amazasse 1600 homeni, come disse sier Zuan Francesco Venier era lì, e de’ franzesi niun fo morti ni feridi. Quali tutti 700 erano armadi scoperti, e have tante freze, tuta la pope era piena, pareva el tavolazo de Lio. E lhoro con balestre, schiopeti, saxi e palli di ferro, trazevano. Et quel dì fu messo fuogo a 4 nave nostre, carge di bruscha per brusar la nave dil turco ; se brusono lontan di ditta nave. Poi, a dì 25, sora Cao Papa, essendo rimaste 5 soe galie da drio, fono prese da la nostra armata. Questo è quanto prodeza à fato. Poi sempre la fo acompagnata fino a Patras, essendo sempre la nostra sora vento. Si dice, l’ armata turcha esser velie 150 in zercha. Se zudega, le barche havia, havesse afondate ho mandate in colfo ; havia galie 60 ; parandarie da bombarde 20, come galie aperte da pupa ; do nave grosse, di le qual una fo brusata ; tre galeaze; schierazi e barzoti 18 in 20 ; el resto fuste e bregantini e barchele. Al presente è rimasta con 150 di le più grosse. E la nostra con quella di Franza, ch’ è nave 22 erodiane, prima nave 70 ; galie sotil 54, con 4 francese; galie grosse 16, non melando la ' Poiana ; e gripi e fuste più de 50. Saria sufiziente a far tremar il mondo, e turchi havea tanto spavento, che tuti scampava in terra, se l’era investida. E horra, à conosuto turchi el poco animo de’ venitiani. Or bisognerà far queste terre di Levante castèlli di guarda, perchè da terra non si potrà haver le intrade ; et è venuto il tempo di arcoglier le intrade de vin e oglio, e algun di nostri non ardisse ussir fuora di le porte, per dubito che turchi non corano, la qual l’ aspetavano di zorno in zorno. Et de dì e di note li albanesi dil contado meteno a sacho queste possession. La colpa è stà al cativo governo de chi governava, e al poco animo di sopracomiti ; et si poi reputar cussi haver persa l’arma’ dil turco come etc. Or bisogna la justicia castiga quelli sono stati caxon di la ruina di la Signoria e tuta la cristianità, e tal homeni dieno esser morti, si havesseno 100 vite.
Venedik donanmasının uğradığı hasardan ve Andrea Loredan'ın ölümünden bahsedilmektedir. Kemal Reis'in Loredan'a duyduğu saygıdan ötürü aslında öldürmek istemediği belirtilmektedir.
Büyük Fransız gemilerinin Osmanlılara büyük kayıp verdirdiği, bu nedenle Osmanlılara karşı korunmak için Fransa'nın donanmasına çok ümit bağlandığı söylenmektedir.