Kaynak Türü
SÖZLÜ RAPOR
Cilt No /Belge No
56/0767-769
Kayıt Tarihi
Haber Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Antoine de Rincon
Haber Kaynağının Niteliği
Elçi
Haberin Çıkış Yeri
Kayıtta Adı Geçen Yer İsimleri
Kayıt İçeriği

Fransız Kralı I. Françoise tarafından I. Süleyman'a elçilikle gönderilen Antoine de Rincon'un Venedik'te anlattıkları.

Özel Not

EKSİK

Kaydın Metni

Sumario di la relatione dil capitanio Rigone stato orator dil  re Christianissimo al signor Turco, fata familiarmente.
Che havendo il Turco havuto notitia che I' era a Ragusi I' havea mandato a levar con molti cavalli, et che nel caminar vicino al campo fu incontrato da molti sanzachi, et  che gionto in campo trovò che sopra tuti i padiglioni et tende erano stati posti per cadauno un lume per segno de honorarlo, et per la medema causa furono sbarate 12 mila archibusi, che tanta è I' archibuseria di la guarda dil Turco, et tute le artellarie grosse et minute, che dice esser grandissimo numero; et che 'I tirare durò per bon pezo. Che la matina sequente, essendo conduto al padiglione dil Turco lo trovò seder in maesta, circondato da piu de sessanta turchi de grande extimatione, che erano tuti vechii barbuti, et  perche esso havea indosso una vesta da turco che si era messo quel giorno, essendo cosi costume che chi va la prima volta a la presenza di quel Signore, et in capo havea la bareta et scufioto a la christiana, o perchè paressi disforme il vederlo cosi, o pur fosse per altro, mosse, nel apresentarsi, riso al Turco. Et fate che ebbe le debite cerimonie gli fu dato uno interpetre al quale expose la comission sua, et  lo interpetre la referi ad Abraim bassà, et Abraim al Turco, et che la risposta gli fu resa per il medemo ordine, zioè lo Turco la dete ad Abraim, Abraim allo interpetre et lo interpetre a lui, et cosi negotiò quel giorno quanto hebbe da negotiare. Dapoi se ne andò per et  campo turchesco, quale referisse che piglia nelo alogiare delle miglia 30 de paese per la moltitudine delle gente et  de l' ordine loro; è bellissimo nel allogiare, et che ivi non si facea nè danno nè disonestà alcuna, talche li vivanderi per fino le donne praticavano per tutto  con quella segureza et andavano a vendere le cose sue, come si andasseno in questa citta de Venetia,et che nel caminare, nel quale osservano ben ordine, non facea danno pur de una spiga de grano, et trovò che'l vivere era più largo et  più abondante de ogni cosa che non qui in Venetia, et che quelli che erano deputati alla iustitia la mantenevano di sorte che non si potea desiderare meglio. Concludendo che nelli costumi et  nelli boni portamenti a lui pare che li cristiani siano li turchi, et li turchi li cristiani. Referisse anche che tra loro non si sente nè strepito nè romore al mondo, et  che tra loro è tanta grande la obedienza che maggior non si potrebbe dire. Della cavalleria dice bene assai, et il simile delli horneni da combatere tanto circa lo armare quanto allo aspetto, et che suo iuditio tiene che la ditta cavalleria non sia meno de 500 mille cavalli. Et  che'I Turco si trova havere da 8000 carnelli, de quali disegna valersi in fronte della cavalleria de Cesare, sapendo per experienza che li cavalli non usi a rederli si spaventano mirabilmente de I' aspetto loro, e che si solicitava il camino per essere il 'rurcbo in fermo creder che Cesare non fosse provisto, et che il più che'I si fermerebbe in Buda saria un giorno per andare di longo a Viena, alla quale, trovandola fornita, lascerebbe uno assedio di sorte che quelle zente non potesse ussire, et che se ne anderebbe alla volta de Austria con intentione di andare a trovare la persona di Cesare, col quale designava secondo si era lasciato intendere voler far una bona guerra purchè sua maestà ussisse alla campagna, ma altramente volea far al peggio che’l sapesse et potesse; et che fìnalmente tanto era grosso lo exercito che non potea si non tenere non solo per difficile ma per impossibile che Cesare restasse seco alla campagna. Ben dice parerli impossibile che un tanto exercito si possa invernare in quelli paesi. Questo è tutto quello che io parlando con l' orator di Franza ho ritrato. ln sustantia souo alcune altre particularità le quale non facendo a proposito non scrivo. Et  qual capitanio Ricone soprasedete una sera qui con l'oratore di sua Maestà, col quale venuto a parlamento di le cose turchesche gli ha tra le altre cose riportate queste anotate di sopra.

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).