Kaynak Türü
YAZIŞMA
Cilt No /Belge No
56/00189-90
Kayıt Konusu
Kayıt Tarihi
Haber Tarihi
Haberin Kaynağının Adı
Piero Zen
Haber Kaynağının Niteliği
Elçi (Venedik)
Haberin Çıkış Yeri
Haberin Ulaştığı Yer
Venedik
Kayıt İçeriği

İstanbul'da elçilik ve balyos vekilliği görevi ile bulunan Piero Zen'den gelen mektup hakkında.

Özel Not

EKSİK

Kaydın Metni

Del ditto di 11 ricevute a dì 9 mazo.
Come havia ricevute nostre di 7 febraro et a li 3 di 24 ditto fo con il magnifico Imbrain et li comunicò il tutto. Soa Magnificentia disse I' imperator ha molto tardato a parlirse de Bruxelles, et poi parlato sopra le ville spalatine, ordinò li comandamenti. Quelle lettere di 24, zonte a li 8, a dì 7 lo ditto bassà nepote esser il zorno avanti, perchè el restò dentro dal Signor et salutò Soa Maestà per nome de la Signoria, ringratiando del comandamento ordinato per le galìe di Alexandria; fo ordinatoli et ditoli I' imperator era zonto a Magonza, poi anderia a Ratisbona a tenir la dieta solicità cusì dil fratello. Lui dimandò: che si trata in queste diete?  Rispose: credo cose de luterani e altri bisogni di stati. Disse esso bassà che opinione è quella di luterani et se è molto differente da noi cattolici. Rispose: Assai. Disse chi è stato  più contrario a la chiesia di Roma: di spagnuoli non ha  auto inconveniente a sachizarla, spoiar et robar le chiesie, far presson papa e cardinali con tanto vituperio, come è fatto, qual è maior inconveniente questo overo se fossero stati turchi questo è certo adunque loro sono più contrari alla vostra fede di queIlo siamo nui, che havessamo auto maior rispetto che loro. Poi non è lui causa che habiamo ruinà l' Ongaria et certe chiesie quale sono stà  disipate. La seconda fin che siamo stati e ancora non cessa che faziamo pezo, che iniustitia fo quella di Fiorenza!et qui disolse dimandando li moti et nature di spagnoli, et si sforzò mostrar che i meritava esser in odio di tutti li cristiani. Poi disse chi è questo Ferdinando, et disse la dieta dia esser fatta, et le Signoria ne darà aviso del successo. Disse a bon proposito che I' imperator havia mandà danari a Zenoa per armar; et dimandò il bassà quanti danari. Risposi: Non sapeva. Poi disse quante galle potrà far Genoa, e quante lo imperator; risposi non sapeva. Poi dissi la illustrissima Signoria ha deliberà di armar. Et il bassà non disse altro; ma disse ho nova che vien tre ambassatori, uno per il papa, uno per Spagna, il terzo per Ferdinando, né sapeva se era vero, et che I' haveano mandato  il salvoconduto, et che intenderiano quello sapriano dire.
Disse esso orator teniva i veneriano con qual che bona resolutione, perchè ogniuno desidera la pace con questa imperial Maestà. Rispose il bassà, ad ogni modo il Signor volle ussire, e il campo ussirà a li 20 di questa luna, che sarà per tutto questo mexe e sarà finito il presente ramadan. Iddio disponghi le cose al meio. Scrive di la bona mente nostra li ha imposto, sichè li par veder non habbiamo suspition alcuna, et sempre parlan de la Signoria nostra come di sè medesmi, et sono satifactissimi. Zerca il revelino fatto a la torre di Salona ha laudato quanto è stà fatto. Zerca il retor di Schiati parlerà occorrendo il bisogno. Quanto le occorentie partirà quelle poche galie con il fratello di Curtogoli, lui è morto et lo chiamano cùsì. È stato I' amico a parlarmi, et mi ha  ditto mancano remi per 20 galie et si ha  comandato con sollecitudine per averli. Quanto a fostani et sartie i non ne hanno ai bisogno, et le galìe sono palmate el a la riva. A me pare le cose ora vadino un poco pigre, nè ancora le zurme appareno. El ditto dice hàrano bastarde 21, sotil 34, galeote 5, et quelle di Gallipoli sono sottil 21et del Moro 9, poi li corsari come scrisse, nè si mandi tal avisi. L'amico dice ha inteso, I' ordine è che fatta la massa vadino a Modon e passino fino in canal di Corfù et li haverano ordine de moversi. Secondo li avisi per tutto questo mexe se dice la non sarà tutta fuora. Conferma dil salvoconduto  fatto  a li oratori, qual è forma molto contraria a quello disse il reverendissimo Griti che non uderiano oratori, nè l' archiduca se venisse. Ora è lo contrario. Si mormora questo campo habbi a bater. Cabodan è in suspetto, sì perchè è troppo grande et abbi qualche inteligentia con l' archiduca. L'è venuto qui el bilarbel de Caxamie e li è stà dato l'officio di bilarbei de la Natolia, quel di la Anatolia mandato  in Diarbech.
Li oratori del Sofi si aspettano questa settimana che viene. Il magnifico lmbrain fa l'officio di bilarbei de la Grecia et il bilarbei che fu morto è stà  trovato tra danari et robba per valuta di ducati 250 milia, el il Signor ha auto il tutto, perchè non havea heriedi. Queste parole soprascritte erano in zifra. Poi scrive di la pension di Cipri è stà  saldà fin 1531 di octubrio; coreno da li in driedo; fin qui ho fato li conti chiari di la pension del Zante con questo Mamuth Zelebì deftender mai alcun fu dacordo, li ho dato ducati 500 venetiani de zeca, non ho auto ancora il teschiero, lavoro etc. Mi piace di l' ordine di trazer li ducati 300 per dar a Aiax bassà et cosi li trazè in so zenero per darli a sier Alvise Bon et sier Zuan Antonio Dandolo, dieno aver da lui, non ho danari per le spexe excessive et messi, nè posso aver più intrade nè inside non si fanno, qui non appare navilio alcuno di alcuna banda, mi vedo di una mala voia. È stato col belybeì protoiero dil magnifico lmbrain per le cose di Cataro per far un mandato  a Castelnuovo voi ben convicinar, qual disse darete favor a questi spagnoli. Li rispose al modo che sempre havemo fatto  che lui lo sa bene. Lui disse: So bene che da terra vui sete contenti, ma da mare non voresti veder imprese turchesche. Li rispose: Non vedete quello fanno li vostri capitanei ? Et li tocai la materia di Curtogli e hora aver corsari per capetanei, pensate come anderano le cose, di questo temeno li poveri mercadanti; disse avete certo ragione, parlate col bassà, che certo el provederà, et cussì non mancarà di farlo come si convien il bisogno. 

Kaynak Bilgisi
M. Sanuto, I Diarii di Marino Sanuto, Forni Editore, Bologna, (1969).