Venedik'in Roma elçisi Alvise Gradenigo'nun Türklere karşı ittifak gereğinden bahsettiği mektubu
A dì 30. Domenega. La matina fo letere di Roma di l’Orator nostro, di 27.
Manda la copia di do letere scrite al Papa nuovo, una per il Colegio di cardinali, l’altra per il reverendissimo Grimani; le copie sarano qui avanti. Per la prima lo exortano a voler venir presto a Roma, et che di le do galie e galion il richiede, par non si possi aver per esser ¡navigabile e bisognarli bona conza; e dil mandar di Legati, hanno termina non mandarli, persuasi da romani e da la corte aziò Sua Santità vengi presto a Roma, etc. Per quella di Grimani, molto savia, lo exorta a venir presto per esser a l’incontro dil Turco che voi dominar la christianità, et per questa dissension di Principi christiani à preso Belgrado e voi dominar il regno di Hongaria, persuadendolo a voler melar paxe, etc.
Item, scrive come li tre Legati non anderano più, et cussi è sta terminà in congregation non vadino.
Item, che tutta Roma par orfana non vi essendo il Papa. Et che l'signor Renzo da Cere feva zente, non se intende a che fin.
Item, scrive nove ditte di lì di le cosse di Milan, ut in litteris.
Item, che don Zuan Hemanuel orator cesarco havia levà una zanza che ’I signor Renzo feva zente per amazarlo a requisition dil re Christianissimo ; per il che etiam lui havia fato alcuni fanti e stava in caxa con guardia.