Sumario di una lettera di sier Andrea Foscolo baylo nostro a Constantinopoli, data in Pera a dì 27 avosto 1511, venuta per via di mar, dritata a sier Piero Foscolo suo fratello, copiosa di le nove de lì, et recevuta in questa terra a di 16 octubrio.
Come per altre sue scrisse di quelli (dil) Soffi sullevati sopra la Natolia, i quali hessendo partiti per andar a la volta dil paese dil signor Sophì, el terzo zorno da poi partiti el campo del Signor se ne acorse, zoè il gran Turcho, perchè loro partiti, haveano lassato i pavioni suso come se i fosseno in quelli. E visto questo, el magnifico Alli bassà con zercha 8000 persone o più o meno li deteno driedo, e li zonse el quarto zomo da poi el suo partir del campo. Fono a le man, fo morto el bassa dil Turco, e per quanto se dice, harìa scapolato se l' havesse voluto; ma visto haver investito et auto streta da diti Soffi, hessendo stà messi de mezo, epur retrati un'altra volta, intrò i'nimici e fo taiado a pezi e à voluto più presto morir da inimici che di man de' janizeri. E se dize che, quando i campi erano propinqui uno a l'altro, janizari haveano voluto far fati e Alli bassà non havea voluto, e da poi diti Soffi levati, dito bassà volse seguitarli, e acertasi janizari non li volse seguitar in parte e ave raxon, perchè erano a pie' e altri a cavalo. Non se intende il numero di le persone sono morte; ma tien siano stati assai in quel conflito e capi assai. Fono morti in più volte el bilarbeì di la Natolia, 4 zanzachi e ultimamente il bassà. Da poi, li Soffi sono andati a la volta dil paexe dil signor Sophì con el suo capo, benchè alcuni dicono el sia stà morto; ma dicono da vergogna. Il campo dil Signor è tornato, e hanno compito de ruinar la Natolia, fazando robaxon e schiavi di habitanti, digando esser de quelli setta di Soffi e fatto grandissimi danni. 
Il Signor Turco, in questo mezo, si ritrovo con persone 70 milia apresso Andernopoli, e soldan Selimbeì suo fiol con zercha 20 milia e più. E stati alguni zorni a questo modo, el Signor con el suo campo se levò et venia a questa volta di Constantinopoli, e Selimbeì, dubitando el non venisse de qui per voler meter l'altro fiol soltan Achmat in signoria, anche lui se levò zorni 4 da poi el levar del dito Signor, e il selimo zorno poi levato el Signor, da poi mezo zorno dito Selimbei se li zonse a le spale dil campo dil padre a tempo i erano per alozar, et zà comenzavano ad alozarsi. E visto il zonzer di sto campo dii fiol, tutti restono a cavallo lontan un campo da l'altro mezo mio, soltan Salimbeì sopra una colina e questi dil Turco a la pianura, e stete grande hora a questo modo. E sul tardi, el bilarbeì a quelli altri sanzachi fece intender quello i havea a dover far, o si dovesse investir over fesse venir soldan Selimbeì e farlo Signor, perchè a quel modo non si steva ben. El Signor ordinò fosse investido el campo di dito Selimbeì, e mosso il campo dil Signor verso l'altro, quello di Selimbei fece quel medemo, e subito si conzonseno, e se dize le zenti dil bilarbei e dil sanzacho di la Grecia dete luogo e lassò intrar le zente de Selimbei, e visto Selimbeì la carta dil Signor suo padre che solicitava e frequentan le sue zente li andasse adosso, fece segno a le zente soe se ritrazesse, e lui, montato sopra uno suo cavalo nominato la cexila, prestisimo tolse suso, e si dice ferito ma con poco mal. Fo morto uno suo bassà over consier molto savio e pratico, et molte di le sue zente, la quantità se dice in varii modi secondo la afition di le persone, da 1000 a 10 milia. 
Et scrive in questi zorni è arivà li a disnar con lui il dragoman de la Porta e uno altro, e par siano stati in campo, e chi dicea 1000 e chi 10 milia; ma sono stà da 5000 in suso di quelli di sultan Selim quasi tutti, e questo fo quando i tolseno ruga. El qual Salimbei è stà tradito da li sanzachi, perche li sanzachi li mandò a dir venisse che 'l Turcho era manchato e sarìa lui Signor. El qual Selimbei non era venuto per far fati contra il padre, e li è sta tolti li gambelli, chariazi e altre cosse. El qual è andato a la marina a Varna, è loco in streto, e li va adunando le soe zente, e sino hora havea da persone 12 in 15 milia, e si dize à spaiato messi al padre rechiedendo li sia restituito el suo li è stà tolto iniustamente, perchè lui non era venuto per combater e i soi l'aveano chiamato digando el venisse ch' el Signor era morto e lo volea far Signor. Hor el se ne stà io Varna, e sta a veder quello è per far il Signor suo padre. Dubita non meti sultan Achmat in signoria, e si questo seguisse è per far ogni mal.
E zonto il Signor de qui, zoè in Constantinopoli, la vezilia di Nostra Dona, a dì 14 avosto, a dì 17 inteseno sultan Achmat, l'altro fiol, esser venuto a queste bande con persone 4 in 5 milia, et era venuto con consentimento dil padre e non è lontano di qui meza zornata, e 'l padre è inclinator a darli la signoria, et è per suo voler passato de li, e saria zà fato Signor, si non fusse che dito sultan Achmat ha assa' che li sono contrarli e i no 'l voleno per Signor e cussì non poi vegnir avanti. Janizari è stati a la Porta a di 24 di questo, e il Signor à parlato con loro: i quali hanno dito a esso Signor con juramento averli promesso in Andernopoli de non far mutation de signor domente lui vivesse, e voglia mantenir la fede promesati, perchè (in)algun modo i non vol Achmat per signor. Li sanzachi con le zente sono alozati qui vicino fuora di Costantinopoli e sultan Achmat è sopra la Natolia non mia 6 lontano di qui, e sultan Selin, come ho dito, in Varna etiam lui non è molto lontano. 
Scrive si aspeta quelo determinerà el Signor, e si stà de li non senza pericolo di quello sia vedendo queste novità e desturbi. Li janizari fano consejo insieme, non vol Achmat per signor, pur n' è de quelli voriano compiaser el Signor. Conclude si vejera gran taiata, et infine dice haver per via dil dragoman di la Porta, che soltan Achmat è stato dal Signor una di queste notte, e in quella medema notte è tornato in drieto, e par el dito Signor suo padre li habi ordinato el ritorni al suo sanzachado perchè i schiavi non lo voi e maxime adesso. Di sultan Selimbeì nulla se intende; ma inteso loro questo, etiam lui se tirerà in Andernopoli, et metera pè li e farasse signor de la Grecia. Tamen fin hora i sanzachi non hanno auto licentia de tornar a li soi sanzachadi, per veder quello sucederù di sultan Selin etc.