Da Constantinopoli, di sier Piero Bragadin baylo, di 16 Novembrio, date in Pera.

Come a di 6 scrisse, et fin quel zorno non è stà fatto Porta per esser il magnifico Mustafà bassà ammalato di le sue gole, il magnifico Aias ha mal di ochi, el magnifico Imbrain andato a piaceri con il Signor. El qual Signor, essendo per passar al zardin, in la sua fusta volse far prova di 50 basilischi compiti, havia fatto far per metterli sopra le galie bastarde e sotil. Et cussi , per quel maestro le gitoe fatto la prova acció il Signor le vedesse tutto andò ben, et per esser la polvere bagnata, uno fo tardo a dar fora, adeo che la fusta scorse avanti et quella scrocò el dete nel timon di la fusta et rompete quasi tullo. Tamen il Signor ne alcun era con lui have mal alcuno ma gran paura ; pur el Signor mandò a prender ditto maistro, qual era perfettissimo dil getto, e subito lo fece anegar. Si va continuando al numero, sì che ogni galia haverà il suo basilisco, si bastarda come sotil.

Scrive, il sanzaco vechio di Bossina ritorna al suo sanzachato ; et reduta sarà la Porta, darà il tributo di Cypro et il recever lo manderà per Gasparo Bexalu, et aricorda si provedi a quanto scrisse per le altre soe. Mustafa rais ancora non è parso, crede consegliato da Aias bassà, ma zonto che ' l sarà, li farà esso Baylo quanta fortuna che ' l potrà.

Scrive haver scritto a sier Piero Zen e mandatoli li mandati zerca Scardona zà molti zorni dil qual non à hauto alcuna risposta, et quello al qual promesse sollicita esser satisfatto, zoè l'amico. Scrive la peste è granda de li ; ne muor da 500 in 600 al zorno. A Dio mi ricomando.