Korfu balyosu Antonio Moro'nun Avlonya Sancakbeyi Mustafa Bey tarafından yapılan askeri hazırlıklar ve Korfu ve karşı kıyılarının kuşatmaya hazırlanmaları ile ilgili şüpheleri ve Venedik tarafından yapılması gereken acil hazırlıkları yazdığı ikisi 27 Kasım, biri 2 Aralık [1498] tarihli mektupların özeti.
Da Corphù, di sier Antonio Moro baylo et capitano. Vene tre lettere. La prima di 27 novembrio.
Come zà zorni 15 era divulgato de lì el signor Turcho feva conzar in pressa tutti i soi legni navicabeli, et havea mandato a tuor tutti i calafai de Syo, se divulgava per Rhodi, altri per Otranto, che dice esser loco suo, et altri per quel luogo di Corphù; et come ha per uno Lunardo Schiada de la Zefalonia, habita lì, dice haver da soi parenti da Costantinopoli che li scrive si debbi levar perché il signor Turcho à zurà questa volta far tutto il suo sforzo e vegnir a tuor Corphù per esser circondà dai lochi soi: siché per tutto tona; et per il messo venuto da Costantinopoli che porta queste lettere, dice a bocha aver visto conzar e lavorar l’armata.
Item, a la Bastia locho suo mia 18 da Corphù, si facea gran provisione di salnitrio e polvere. Mustapha Bei zenero dil Signor, sanzacho di la Valona, vol vegnir a uno suo loco mia 20 del Butintro chiamato Mesapotamo, e dava fama per discazar albanesi e ruinar la Zimera; unde ditto baylo à gran paura di questa ixola; voria 30 galie et qualche nave grossa, et a questo ostava le leze e propheti di haver armate; et crede si mete 200 turchi in terra ne porà meter 2000, et non crede verà a passar con ponte su bote, ma con palandarie farà passar li cavali. Quel locho di Corphù è uno Cajaro; homeni senza leze, et esser molti che ha più voglia di el xercula cha di bareta, et sono stati subditi dil Turcho, e la terra venendo le zente dentro non harà aqua per uno mexe; li mancha assai cosse, e senza armata non si porà tegnir, le mure non son compide, et se lui non havesse dato opera a quel turion, saria stà una scalla; pur ha reconzato un pocho, ma li mancha calzina, non ha danari.
Item, esser venuto lì uno syriffo turcho; dice el bassà dia partir de Scopia a primo fevrer per vegnir a Mesapotamo, fa conzar a la Valona 40 navilii fuste et galie n.° 20 navigabili, 8 over 10 boni gripi, et a li 10 fevrer vol esser lì: vien per obviar albanesi; e Mustapha Bei è capitano di l’armata da velle 160 in suso. Dubita esso baylo non intravenga come fu a tempo di sier Nicolò Pixani, et come el mandò uno turcho per esser zudexe a li albanesi fuziva, et dice venendo a suo tempo non li lasserà star et li remanderà tutti indrio.
Item, come el cam Turcho ha gran disiderio di haver Corphù; solicita far provision d’armada; dimanda perdon si havesse tropo scrito. Et come Fait bassà à gran voja di Parga loco nostro, dice esser di le juridition sue.
Item, per un’altra lettera di 27: avisa il bisogno a sostenir quel luogo, et voria fusse provisto per il mexe di fevrer; voria uno bombardier con 3 o 4 compagni che ivi non sono se non 2 e tristi; barili 500 polvere per non esser a suficientia per convenir servir li soracomiti; un valente contestabile con page 300 per il mancho per guardar bastioni che si convien far, casse 100 freze et 100 veretoni; lanze longe da nave 500; formento stera 2000 per far biscoto per non romagnir asediato, perché le scalosie e trate son levate, et non esser se non 400 miera di biscoto; chiave 700 di passa 4 in 5 l’una, et altro come apar in una poliza molto longa che dimandava tanto che l’arsenal non bastava; la qual poliza fo data al nostro ordine a riconzar.
Ancora el dito baylo, di 2 dezembrio, replicha quello ha ditto ut supra: di Mustafà Bei bassà di la Valona che dubita non vengi a tuor el Butintro, nel qual castello era solum page 12, et è mal conditionato, et chi havesse dicto loco è la chiave di Corphù dove si pol far a Parga galie e fuste; el qual Parga Fait bassà à gran desiderio di haver, dove è pien di nostri marangoni che fano fuste e gripi, quali esso Fait li haveano fati vegnir per riconzar diti navilii, et per esser propinqui fè far tre navilii, fo quelli prese la nave Contarina in Barbaria, et li vol haver a tempo nuovo.
Lauda Corphù, dicendo si vivo e scampo sta nembaiza, lo voglio far inespugnabile di fossi. In conclusion, dubitava grandemente di l’arma dil Turcho, la qual avanti mezo fevrer doveva ussir; siché bisognava le provision fusse preste.